A Barcellona, sulle orme di Gaudi'

L’architetto Antoni Gaudì lasciò le sue tracce a Barcellona tra fine ‘800 e inizio ‘900. Se non ci fosse stato il suo contributo, la città spagnola non sarebbe quella che oggi è: un insieme di palazzi in stile medievale, rinascimentale e barocco, tra i quali si inseriscono elementi modernisti, creando un effetto architettonico singolare.

Delle innumerevoli realizzazioni architettoniche di Gaudì, alcune delle quali dichiarate patrimonio dell’umanita' dall’Unesco, la più famosa è senz’altro la Sagrada Familia.

Opera incompiuta che il grande architetto iniziò nel 1882, la Cattedrale è ancora in corso di ultimazione.

Il progetto prevedeva la costruzione di 12 camapanili che simboleggiano i 12 apostoli ed una torre principale che rappresenta la figura di Cristo.

Nella cripta è ospitato un museo dedicato alla figura del grande architetto catalano.

Molte altre sono le creazioni originali di Gaudì che si ritrovano passeggiando per Barcellona, ad esempio sulla via principale, Passeig de Gracia del quartiere residenziale Eixample, con i lampioni e le panchine disegnate dal grande architetto.

Sempre nell’elegante quartiere Eixample sono situati altri due famosi edifici costruiti da Gaudì agli inizi del ‘900.

Si tratta di Casa Milà e Casa Batllò.

 

La prima, nota anche come “La Pedrera” è un edificio dall’aspetto armonioso, con la terrazza ornata da grandi camini a mosaici colorati, decorazione spesso utilizzata dall’artista e balconate in ferro.

Anche Casa Batllò è caratterizzata dalla presenza di numerosi e bizzarri camini e i balconi ricordano grandi maschere, mentre all’interno dell’edificio si trova una scalinata con grandi vetrate che creano giochi di luce magici.

Un altro museo dedicato a Gaudì si trova a Parc Güell, a nord di Barcellona.

Ospitato nella casa abitata dall’artista, l’unica ad essere completata nel parco, il museo è posto all’interno di quella che è una vera e propria esposizione a cielo aperto di bizzarre costruzioni, realizzate anche con materiali di scarto, alcune delle quali rievocano nella forma strane creature mostruose in pietra. 

 


Autore: Luciana Cattaneo