Gran Comore, la piu' grande tra le isole della luna

Grande ComoreUn misto di profumi esotici con infinite fragranze su cui predominano note di vaniglia, cannella, chiodi di garofano, ylang-ylang e sambuco aleggia un po’ovunque sulle isole che compongono l’arcipelago delle Comore, tra la parte nord del Madagascar e il Mozambico.

Eredità culturali lasciate dai Francesi e dagli Arabi, che chiamarono le Comore “Isole della luna”, si mischiano a quelle africane in una realtà dalle modeste condizioni di vita, ma abbondante nelle tante coltivazioni, le spiagge bianchissime di fronte all’Oceano Indiano e il verde dell’interno. 

 

Cookout under Baobab - North of Moroni Airport, comoresSotto perenne assedio da parte delle popolazioni che provenivano dalle coste dell’Africa sud-orientale, le Comore furono scoperte dai Portoghesi nel 1505 e a partire da metà ‘800 passarono sotto i dominatori francesi, attratti soprattutto dalla fertilità delle loro terre. Alla Francia appartiene ancora l’isola di Moyette, mentre l’isola maggiore Gran Comore e le altre due isole dell’arcipelago, Moheli e Anjouan fanno parte dell’Unione delle Comore.

 

L’origine vulcanica dell’arcipelago la si nota in particolare a Gran Comore, con il vulcano Karthala tuttora attivo che raggiunge un’altezza di 2.316 mt. Al di sotto, si estendono le colline che la lava ha reso fertili, arrivando fino al mare e lasciando sulle spiagge le sue inconfondibili tracce scure.

 Moroni

 

A Gran Comore si trova la capitale dell’arcipelago, Moroni, il maggiore centro economico dove convivono aspetti africani accanto a quelli musulmani che si possono ritrovare nel quartiere arabo e nella moschea.

 

A nord della città è localizzata la maggior parte delle strutture turistiche, ma ovunque si possono incontrare luoghi con spiagge incantevoli come Chomoni Beach, circondata dalle palme e provvista di bungalow, Bouni Beach poco distante dalla città  e Chindini Beach. Piccoli paradisi tropicali in un paese in cui la temperatura media si aggira intorno ai 25° che però devono fare i conti con il fenomeno dei cicloni, possibili nella stagione più umida tra gennaio ad aprile.

 

 


Autore: Luciana Cattaneo