Dal deserto alle montagne dell'Arizona settentrionale

Nel variegato Arizona si può passare in poche ore dal caldo del deserto al fresco delle montagne. Percorrendo la famosa Route  66 si raggiunge a nord la città di Flagstaff, rinomata località di montagna apprezzata per l’aria fresca e proprio per questo frequentata soprattutto in estate che, come nel resto dell’Arizona settentrionale, corrisponde all’alta stagione. Qui è anche possibile sciare e praticare snowboard presso appositi impianti, alcuni dei quali situati oltre i 3.000 mt di quota oppure dedicarsi al trekking o alla mountain bike, grazie ai numerosi sentieri presenti.

Città contraddistinta da un grande traffico commerciale che transita su ferrovia ad ogni ora del giorno e della notte, Flagstaff vanta anche un buon numero di studenti universitari, un osservatorio da cui poter osservare le stelle perché nonostante l’urbanizzazione il cielo sopra la città è ottimale a tale scopo e un museo che illustra l’ambiente, la storia e l’arte dell’Arizona settentrionale e dei nativi.

Il grande cratere lasciato da una meteora è una meta ricca di suggestione situata a circa 60 km dalla città, ma è soprattutto la destinazione del Grand Canyon, nell’estremo nord dell’Arizona ad emozionare maggiormente chi è attratto da questo stato americano. Annoverato tra le sette meraviglie naturali del mondo, il Grand Canyon è di fatto la cavità più estesa del nostro pianeta, lungo 450 km,  con una larghezza che arriva  a 27  km e una profondità di oltre 1 km e mezzo. Lo attraversa il fiume Colorado e il versante meridionale è quello più frequentato dai turisti sia per la presenza di strutture turistiche che per l’accessibilità dei punti panoramici, mentre il lato settentrionale è più selvaggio e fresco, ma altrettanto affascinante.

Il lato sud del Gran Canyon può essere visitato in autobus, a piedi, in mountain bike o a dorso di mulo con escursioni di poche ore, un giorno o più giorni. Ovunque si susseguono vedute spettacolari e a perdita d’occhio, difficilmente dimenticabili e, in alcuni casi, faticose a causa del disagio dato dal caldo e dalla polvere. Sul versante nord del Gran Canyon i turisti sono davvero scarsi e non possono accedervi quando iniziano le precipitazioni nevose, ma chi si reca quando è accessibile, da giugno a ottobre, si ritrova tra boschi di abeti e prati fioriti, respira l’aria fresca di montagna e si deve adeguare a sistemazioni più semplici, come il campeggio.

Più a nord, la Monument Valley rievoca inevitabilmente le immagini dei nativi Navajo che tuttora la abitano, orgogliosi e appartenenti alla cosiddetta Nazione Navajo che sopravvive oggi sul turismo, sulla vendita di prodotti artigianali e la gestione di strutture ricettive.

Le abitazioni originali dei nativi si possono ritrovare nella Foresta Pietrificata costituita da alberi fossili e visitabile percorrendo una suggestiva strada panoramica, mentre un’esperienza unica si può vivere presso il famoso Four Corners Monument, trovandosi allo stesso tempo sulla frontiera tra New Mexico, Arizona, Utah e Colorado.

Un paesaggio fantastico e ricco di emozioni, non privo di significati mistici come quello che irradiano le rocce rosse di Sedona, considerate da sempre sacre dai nativi e punti fondamentali dell’energia della terra  dal movimento new age, a conferma della grande varietà di aspetti che si possono scoprire con un viaggio in Arizona.

 


Autore: Luciana Cattaneo