Serra San Bruno trae il suo nome dalla venuta del Santo eremita che ne ha fondato l’abitato.
San Bruno giunse in Calabria verso la fine dell’XI secolo, e ricevette dal Conte Ruggero un territorio a 850 metri di altitudine, ove edificò l’eremo di Santa Maria, mentre a valle venne eretto il monastero di Santo Stefano.
Storicamente il monastero conobbe alterne fortune, fino agli inizi del 1500, quando nella chiesa di S. Maria vennero ritrovati i corpi di Bruno e del sucessore Lanuino. In seguito a ciò, Papa Leone X approvò il culto di San Bruno, e le reliquie vennero portate in processione ogni anno, fino ad oggi.
Il monastero e la chiesa vennero restaurati, ma nel 1783 un forte terremoto distrusse la struttura e provocò 40.000 vittime in tutta la Calabria.
Dovettero passare più di 70 anni per far ricominciare lentamente la ricostruzione della Certosa, che durò fino al 1900.
La Chiesa oggi custodisce il busto argenteo contenente il cranio di San Bruno e le sacre ossa del fondatore dell’Ordine Certosino e del suo successore, il beato Lanuino.
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