Sardara: tradizioni antiche rivivono nella festa di Santa Maria Acquas
L'antichità del territorio di Sardara, nella pianura del Campidano, è testimoniata prima di tutto dal pozzo di Santa Anastasia, un tempio nuragico dell’IX-VIII secolo a.C., situato nelle fontane e considerato tra i più importanti dell'isola per la sua efficacia nella guarigione. La tradizione termale del borgo, infatti, non è stata persa e continua ancora oggi in moderni centri per la cura e il benessere. La città è ancora arroccata su uno sperone di marmo, proiettata verso la pianura e dominata dal castello medievale di Monreale.
Il pozzo Santa Anastasia è da non perdere! È composto da una stanza sotterranea che serve la distribuzione di acqua minerale della sorgente vicina. Il Museo Civico Archeologico “Villa Abbas” raccoglie i materiali votivi rinvenuti nei complessi nuragici del territorio mentre la Chiesa di San Gregorio è considerata una delle più importanti chiese del tredicesimo secolo in Sardegna.
La festa antica della patrona Santa Maria Acquas si svolge a settembre e raccoglie tutta la popolazione. Nonostante i tempi, le carestie, le guerre, è resistita ad ogni tipo di ostacolo spazio-temporale e per quattro giorni riempie Sardara di folklore, esibizioni a cavallo, musica e degustazioni.
La città si contraddistingue per il suo buon apporto d’informazioni turistiche, grazie al sito della città, che è completo e orientato verso il visitatore. La presenza di numerosi siti di grande valore storico e culturale e l'accessibilità eccellente della città sono degne di nota. La scelta per i luoghi di alloggio ed i ristoranti è adeguatamente diversificata e per tutte le tasche.
Autore: F.B.