Foresta di pietra dello Yunnan, dove la forza della natura si fa arte
Immaginate l’acqua scorrere, infilarsi. Levigare la pietra con dovizia casuale aiutata dal lavorio del vento. Così per secoli. Il risultato è una distesa di 30mila ettari di colonne calcaree la cui altezza va dai 5 ai 30 metri, allineate le une alle altre. Un paesaggio lunare.
Shilin come la chiamano i cinesi o Foresta di pietra, si trova nell’altopiano dello Yunnan in Cina sud-occidentale. Grazie ai mutamenti geologici il fondo marino diventò terra emersa. L’azione disgregante delle acque e del vento fecero il resto. Per arrivarci ci vogliono tre ore e mezza di macchina da Kunming procedendo per 130 km in direzione sud-est. Ma lo spettacolo che vi troverete davanti agli occhi vi ripagherà della fatica del viaggio. Complessi di colonne calcaree le cui forme tormentate hanno dato vita a sculture inaspettate e bizzarre. Le forme di queste rocce sono state assimilate dalla fantasia dei cinesi a funghi giganti, germogli di bambù o pagode. Ma anche a enormi animali come cammelli, elefanti o uccelli. Sulle rocce è persino inciso un poema dedicato a Mao Tse-tung.
Ai turisti sono accessibili solo 80 ettari. Si entra in un labirinto di stradine strettissime in cui è necessario stare in gruppo altrimenti ci si perde. Nel cuore della foresta di pietra c’è il villaggio abitato dalla minoranza etnica Sani chiamato Villaggio dei Cinque alberi. Gente ospitale e laboriosa, dedita soprattutto all’agricoltura. Nei negozi è possibile acquistare cappelli ed oggetti d’arredamento ricamati dalle donne del villaggio. Ed è a loro che la leggenda lega l’esistenza di Shilin. Una barriera naturale eretta a protezione del territorio di questa etnia.
Autore: F.B.