Asmara, la Roma d?Africa

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Capitale dello stato di Eritrea, Asmara nasce nel XII secolo dall’unione di 4 villaggi che originariamente si erano insediati nella zona dove oggi sorge la città.

Nota alle cronache mondiali per essere stata una colonia italiana dal 1889 fino al 1941, anno in cui tutta l’Eritrea fu occupata dall’Esercito Britannico, Asmara ospita ancora oggi un nutrito numero di italo-eritrei che come lingua usano abitualmente l’italiano.

L’influenza italiana si fa sentire soprattutto nell’architettura dei vari edifici presenti ad Asmara, tra cui troviamo la stazione di servizio Fiat Tagliero, una struttura a forma di aeroplano attrae lo sguardo del visitatore per il suo stile stravagante che ricalca fedelmente i dettami dello stile futuristico tipico del ventennio fascista.

L’influenza italiana si percepisce anche in quello che è considerato uno dei più bei teatri di tutta l’Africa, l’Asmara Theatre and Opera House, un edificio che richiama molto lo stile neoclassico e che ha una particolarissima cupola affrescata con donne che danzano.

Il fulcro della vita cittadina è Harnet Avenue, dove, oltre a poter gustare dell’ottimo cibo eritreo in uno dei tanti ristoranti sparsi lungo questa importante arteria, potrete rendervi conto di quante siano le influenze esterne che col passare degli anni hanno influenzato lo sviluppo urbano di Asmara.

 In prossimità di un’altra via di grande passaggio della capitale Eritrea, Menelik Avenue, si tiene il più famoso mercato cittadino, un vero e proprio bazar in stile arabo dove potrete trovare oggetti curiosi e souvenir originali da portare a casa per stupire parenti e amici.

Tra gli edifici di culto, di particolare rilevanza è la Chiesa Copta di Enda Marian che sorge esattamente nel luogo dove gli antichi clan di pastori nomadi decisero di fondare Asmara.

Tra i luoghi di interesse culturale, è possibile visitare il piccolo ma interessante Museo Nazionale, dove vengono conservati alcuni reperti archeologici provenienti da diverse zone dell’Eritrea e dove spicca per originalità la sala degli animali imbalsamati, tra cui troviamo anche leoni e altre belve feroci.

 


Autore: Marianna Norillo