Elafonissi. Fuscello Cretese.
Inforco le mie due lenti per osservare e descrivere la spiaggia di Elafonissi e la prima cosa che noto è il gesto appena simile compiuto dal mare in questa baia di Creta: esso indossa due collinette di sabbia, orogenesi della spiaggia, orografia di altri luoghi prossimi, per onorare il cielo mentre colora l'acqua e sale facendola diventare quasi blu come la natura del firmamento, quasi verde come gli ulivi sopra le colline, candidi i fondali come la lana dagli armenti o il bianco dei gigli marini, i quali petali librano per la macchia mediterranea inalberata a palme e cedri di mare, scrutando a sera delle stelle il tremolare.
Elafonissi avamposto greco prima di imbarcare le rotte verso le coste africane. Lungomare dal quale osservare ad occhio nudo, dell'Attica, Kythira, in lingua italiana Citera, donde spuma del mare e cipree cullarono Afrodite all'alba del suo mito. Elafonissi, patio naturale cretese. Diamante scagliato da Idomeneo verso la dea e rimasto incagliato sulla spiaggia in qualche nassa di Nettuno. 35 16'21.84"Nord, 23 32'30.32"Est segna il Gps. Raggiungiamo questo gettito di diadema delicato come il grano battendo la strada da Cnosso per Heraklion, costeggiando l'Egeo sulla Voak Boak e percorrendo la strada per Rethimnou. La strada si disegna accanto Chania, attraversando da ospite Kissamou, ultima camera con vista sull'Egeo. Disegnando una curva improvvisa quasi come non essere più visti dagli dei dell'Olimpo, fendiamo Creta, colando a picco verso la piccola veranda di Elafonissi che ci aspetta rimandandosi le onde con Libia ed Arabia Saudita; trovando pace. Trama di creato tra le più belle finestre d'Europa verso il nero continente. Esaltano l'acqua e il gusto del salato e ogni immagine di questo granello di terra, scalda la mente facendo sognare memori il presente.
di: Logomac T.
Autore: A.V.