Alla scoperta del Mali, nella terra dei Tuareg
Di Laura Tirloni - Posto a nord del Sahara e bagnato dal grande Niger, il Mali è un Paese composto da tribù diverse che parlano lingue diverse e appartengono a differenti religioni. Oltre al francese, la lingua maggiormente parlata è il bambara, ma sono tanti gli idiomi chi si incontrano attraversando questo splendido territorio e incontrando le diverse tribù.
Arrivare a Timbuktu è come essere catapultati indietro nel tempo, con le sue case basse erose dal vento e dalla sabbia, quella del deserto, che giace silenzioso alle porte della città. A nord del paese i connotati della popolazione cambiano e i tratti africani lasciano il posto ad un incarnato più chiaro e ad una fisionomia più maghrebina. Compaiono i blu e i neri dei veli per coprire la nuca e parte del viso dal bollente sole del Sahara. Questa nazione vive soprattutto di turismo ed è per questo che ci tiene a sottolineare e a diffondere lo slogan di un Mali sicuro e di un popolo caloroso e tollerante.
Il famoso festival di musica di Essakane e Segou che si tiene a Gennaio nel deserto è ormai un evento culturale a livello internazionale e incarna proprio questo spirito pacifista, ponendosi come terreno di incontro. Durante il festival l'arte tuareg viene presentata nel suo splendore attraverso la musica, le danze, i concorsi di poesia, le esposizioni e la vendita di prodotti artigianali. Durante l'evento si possono apprezzare i musicisti che suonano tra le dune o all'interno di qualche spaziosa tenda tuareg, oltre ovviamente alle più classiche esibizioni dal palco. Molti degli artisti affrontano temi di attualità e diversi investono parte dei guadagni nel sociale. Uno splendido Mali a ritmo di musica e culla indiscussa della musica.
Tra le tappe di un viaggio in Mali non dovrebbe mancare una visita a Djenné, tra le città più antiche dell'Africa occidentale; si presenta dal delta del fiume Niger su cui sorge e che, nel periodo delle piogge, la trasforma in un'affascinante isola. Simbolo della città, che è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, è senza dubbio la Grande Moschea, annoverabile tra le costruzioni più imponenti al mondo.
Proseguendo lungo la Via del Sale si arriva a Timbuktu, un tempo meta delle carovane che attraversavano il Sahara e centro economico degli imperi medievali. Con una navigazione di due giorni sul Niger a bordo della piroga, tipica imbarcazione di queste terre, si attraversa uno dei paradisi ornitologici più ricchi dell'Africa occidentale e si possono incontrare i pescatori d'etnia Bozo. Da qui si arriva poi alla regione Dogon, terra di una tra le etnie più misteriose e affascinanti.
I villaggi dei Dogon si trovano sulla falesia di Bandiagara, una ripida parete rocciosa alta fino a 400 metri, in cui è possibile praticare trekking in paesaggi da favola. Il viaggio può proseguire poi verso est, alla volta di Mopti, la cosiddetta “Venezia del Mali”, posta sulle sponde del fiume Niger.
Proprio qualche giorno fa, si sono svolte in Mali le prime elezioni presidenziali dopo la lunga crisi politica iniziata nel gennaio 2012 e il colpo di stato militare di marzo. Per ora non ci sono ancora dati sui risultati delle elezioni, l’unica certezza è che il tasso di partecipazione è stato superiore in confronto alle precedenti elezioni e che non ci sono stati incidenti. Facciamo tutti il tifo perché questo meraviglioso Paese ritrovi al più presto una sua stabilità e che ciò renda nuovamente possibile conoscerlo e attraversarlo in tutta sicurezza.
Autore: Laura Tirloni