Patagonia, in viaggio verso la fine del mondo
Di Laura Tirloni - La Patagonia, divisa tra Cile e Argentina, è un'immensa terra di steppe, paludi, ghiacciai e grandi laghi. Le infinite distese della Pampa si alternano alle ultime propaggini andine; l'oceano alle acque dei laghi e dei ghiacciai. Tutto questo e molto altro può spiegare l'epidemia che da anni dilaga in Italia riguardo al "mal di Patagonia".
Non fa poi così freddo da queste parti, ma il vento soffia impetuoso e costante e le distanze che separano un luogo da un altro sono infinite. Si percorrono sulla Ruta 40, la strada che per oltre cinquemila chilometri di pampa taglia longitudinalmente la Patagonia, da nord a sud.
Partiamo da El Calafate, un'area di interesse turistico della Patagonia Argentina, raggiungibile con 3 ore d'aereo da Buenos Aires. Rappresenta la principale via di accesso al Parco nazionale Los Glaciares, dove si trova una delle maggiori attrazioni a livello naturalistico del pianeta: il Perito Moreno, una lingua di ghiaccio che con i suoi 250 chilometri quadrati rappresenta il più grande ghiacciaio della Patagonia. Un imponente iceberg in costante movimento che si getta nelle acque del lago regalando ai visitatori spettacolari cadute di blocchi di ghiaccio.
In queste aree sperdute la sensazione è sempre quella di trovarsi in un luogo troppo esteso con troppo pochi abitanti; 2 milioni in un territorio che è tre volte l'Italia. Si prosegue dunque verso Bahia Bustamante, con le sue ricche colonie di pinguini e leoni marini, per poi arrivare a la Cueva de las Manos, all'interno dell'impressionante gola del Rio Pinturas, dichiarata Patrimonio mondiale dell'Unesco. Si tratta di una caverna unica, a 160 chilometri a sud di Perito Moreno, alle cui pareti interne si trovano scolpiti i disegni di decine di piccole mani e scene di caccia. Le mani appartengono agli indigeni vissuti in queste terre tra i 9 mila e i 13 mila anni fa, che hanno lasciato traccia della loro esistenza, forse come rito di passaggio dall'età infantile a quella adulta.
Affacciata sull'oceano Atlantico, troviamo invece la Peninsula Valdes, con la sua ricchissima riserva marina: elefanti marini, pinguini e la balena franca australe. Un viaggio in Patagonia non può ovviamente tralasciare anche una sosta nella mitica Tierra del Fuego e a Capo Horn. Nota come “la fine del mondo”, è il territorio più australe del pianeta. Oltre alla città si possono visitare il canale di Beagle e il parco della Terra del Fuoco, dove vivono condor, castori, guanachi e conigli.
Forse quello che attrae di più di questa terra è proprio il suo essere così estrema: una terra dura, lontana, selvaggia, incontaminata, spazzata dal vento; la più a Sud del Mondo, un passo e si è già alla fine.
Autore: Laura Tirloni