Père-Lachaise: quando un cimitero diventa meta di viaggio
Solitamente quando si viaggia e si visitano città nuove, lo si fa per ammirare monumenti, arte, storia, per tuffarsi all'interno di una cultura nuova. Di certo, difficilmente un luogo come un cimitero può diventare un espediente, se non proprio il motivo principale, per visitare una città.
Eppure, è il caso di Parigi e del suo cimitero monumentale, della sua “cite des morts”: stiamo parlando del Père Lachaise.
Se ogni anno milioni di visitatori tributano la loro visita a questo luogo sacro, non è certamente per le architetture, seppur pregevoli, delle tombe e dei mausolei, quanto piuttosto per far visita ai personaggi che qui hanno trovato l'eterno riposo. Si, perché il Pere Lachaise è noto anche come il cimitero degli artisti, di personalità consacrate all'immortalità per la loro morte misteriosa seguita ad una vita che li ha resi protagonisti della storia: arte, letteratura, poesia, musica, teatro, qui si intrecciano come in un sentiero fra i campi elisi, dove secondo la leggenda, gli dei accolgono a braccia aperte le anime meritevoli.
E' senza dubbio Jim Morrison, il cantante e leader della band The Doors, il protagonista principe di questo luogo: la sua tomba attira fanatici e curiosi da ogni parte del mondo, desiderosi di tributare un ultimo saluto alla rockstar nota per la sua dissolutezza in vita ma anche per aver scritto alcune fra le pagine più brillanti della musica e della poesia degli anni '60 e '70.
Morto a soli 27 anni in circostanza quanto meno misteriose, i suoi testi e la sua immagine evocano ancora interrogativi insoluti, e a distanza di decenni i suoi dischi continuano a vendere milioni di copie.
Ma non solo Jim Morrison: a fargli compagnia troviamo un'altra icona della musica come Edith Piaf, nonché Oscar Wilde, Honoré del Balzac, Marcel Proust e tantissimi altri ancora.
Insomma, se la Tour Eiffel non ha più segreti per voi, e il sorriso della Gioconda vi ha stancati, una passeggiata nella storia la si può fare anche qui, nella “città dei morti”.
Autore: A.V.