Lascio tutto e cambio vita. Trasferirsi all'estero per ricominciare
Di Laura Tirloni - L'anno sta per concludersi ed è il momento di bilanci e nuovi propositi per il 2014. I tempi sono magri: c'è la crisi economica e l'occupazione non da segni di ripresa nel nostro Paese e non solo da noi. Tutto questo induce molti a pensare che forse, altrove, potrebbe essere più facile ripartire e costruirsi un futuro migliore. Sul web abbondano i siti che offrono tutto ciò che serve, suggerimenti, consigli, informazioni, per aiutare chi lo desidera a mettere in pratica quello che altrimenti rischierebbe di rimanere solo un sogno. Magari forzato, ma pur sempre un sogno. In Europa il fenomeno è in crescente ascesa e in migliaia sono passati all'azione non cedendo ai due grandi demoni della società odierna: la malora e la provvidenza. Al contrario per rifarsi una vita è importante fermarsi, pensare, pianificare e partire da una base di sano ottimismo e intraprendenza. E ricominciare a sognare. A chiedersi cosa ci piacerebbe fare se fossimo liberi: quelle sono le nostre passioni e la possibile futura fonte del nostro guadagno.
Per trasferirsi all'estero bisogna ottenere un visto permanente da residente in un altro Paese. Alcuni siti forniscono la possibilità, inserendo anonimamente i propri dati e la propria disponibilità economica, di verificare gratuitamente in quali dei 60 paesi più richiesti, sia possibile ottenere tale permesso. Altri, offrono utilissime testimonianze di coloro che il grande passo dell'espatrio lo hanno già affrontato e che vivono stabilmente all'estero, o utili informazioni sui lavori emergenti, i nuovi business e le nuove tendenze per vivere e lavorare in giro per il mondo.
Tra i consigli targati mollotutto.com troviamo: l'importanza di effettuare una vacanza medio-lunga nella località selezionata, per iniziare a prendere familiarità con il Paese, le sue leggi, gli usi, i costumi e le condizioni di vita e di lavoro. Trovarsi un consulente professionista in loco, con cui gestire tutto l'iter burocratico per l'espatrio. Mantenere comunque la cittadinanza italiana per i primi tempi e verificare se l'essere stranieri in quel dato Paese può offrire dei vantaggi fiscali e contributivi. Iscriversi all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero), obbligatoria per chi risiede in un Paese estero per più di 12 mesi. Ciò permette l'ottenimento di certificati e documenti e di non perdere i diritti elettorali. E infine, scegliere un luogo dove il costo della vita sia più basso rispetto all'Italia, con un buon sviluppo turistico ed una situazione sociale e politica quanto più stabile e sicura. Buona pianificazione dunque. E via libera ai sogni, suffragati da un buon esame di realtà.
Autore: Laura Tirloni