Viaggio in solitaria con uno zaino per amico
Di Laura Tirloni - Qualsiasi sia il motivo per cui si decide di partire da soli, un viaggio in solitaria rappresenta sempre un'esperienza impegnativa, non priva di ostacoli, ma decisamente affascinante. Viaggiare da soli è senza dubbio un'avventura che ci mette di fronte a noi stessi, alle nostre paure, risorse, ai nostri limiti. Un modo per mettersi alla prova, per gestire gli spazi con se stessi, per conoscersi e, perché no, per fare nuove conoscenze. In generale, questa formula di viaggio non dovrebbe rispecchiare una forma di chiusura verso l'esterno, bensì un'apertura verso tutto ciò che ci si presenterà e che dovrà essere affrontato, vissuto e trasformato in esperienza.
Un viaggio da soli, alla scoperta di luoghi più o meno lontani è sempre un viaggio in cui si combina la scoperta del mondo esterno a quella del nostro mondo interno; un mettersi in gioco contando solo sulle proprie risorse, aprendo una nuova prospettiva sulla vita di tutti i giorni. Sempre più persone decidono di partire avendo come unico compagno di viaggio il proprio zaino, e i propri pensieri. Non bisognerà discutere sul cosa vedere o quando farlo, non bisognerà scendere a compromessi ma non si potranno condividere le responsabilità delle proprie scelte. A volte si decide di partire da soli per il semplice motivo che non si trova nessuno disponibile a mettersi in viaggio con noi, magari per l'impossibilità di combinare gusti, tempi e impegni di ciascuno.
Altre volte la decisione viene presa sulla base di motivazioni più profonde, come appunto il bisogno, in un momento particolare della vita, di mettere ordine, di fare chiarezza, di conoscere i propri limiti e di testare le nostre risorse. Una volta partiti l'ostacolo forse più difficile da affrontare potrebbe essere quello di non avere alcun appiglio. Qualsiasi cosa succeda, dovremo fare appello alle nostre forze. Si è senza protezioni, ma ogni passo in avanti è un regalo che facciamo a noi stessi. Un altro aspetto che può rivelarsi impegnativo è gestire la solitudine, soprattutto quando capiterà, e capiterà più volte, di trovarsi soli in mezzo alla gente. Potrebbe essere piacevole portare con sè un diario su cui annotare le esperienze più belle, magari da corredare con scatti unici e irripetibili: i nostri. Accompagnare il viaggio con delle buone letture e con la nostra musica preferita farà il resto. E' anche così, dopotutto, che si impara a diventare i migliori amici di sè stessi.
Autore: Laura Tirloni