Saint Barth - Paradiso delle Antille francesi
Di Laura Tirloni - Eccoci a Saint Barthélemy, Saint Barth per gli amici. Una delle mete più esclusive dei Caraibi, diventata, negli anni, il ritrovo dei cosiddetti VIP e del jet set internazionale, che la scelgono per le sue spiagge bianchissime, contornate da splendide barriere coralline, per la lussureggiante vegetazione, le verdeggianti colline che degradano verso il mare, i panorami mozzafiato e la vivace nightlife. Questa piccola isola delle Antille Francesi, dall'inconfondibile forma a boomerang, è stata scoperta nel lontano 1493 dal nostrano Cristoforo Colombo, che le diede il nome in onore del fratello Bartolomeo Colombo. Saint Barth è sempre stata di proprietà francese, fatta eccezione per una parentesi (1784-1878), durante la quale venne ceduta alla Svezia, in cambio di alcuni favori commerciali nel porto di Goteborg. Da qui il nome della sua capitale, Gustavia, da Gustavo III, re di Svezia. Saint Barth gode di una posizione ottimale per partire alla scoperta di tutte le altre isole dei Caraibi: si trova non lontano da Saint Martin, Saint Kitts, Nevis e Sint Eustatius.
La capitale, anche se fondata nel 1785 dagli svedesi, presenta un aspetto tipicamente d'oltremanica, con le sue casette dai tetti rossi e la splendida baia costellata di yacht. Il tutto è però contaminato dall'architettura tropicale, che le conferisce un aspetto davvero unico. Piacevole inoltrarsi nelle vie del centro, tra i raffinati negozi, gli eleganti ristoranti e i locali di musica dal vivo. Vale la pena anche fare tappa al Museo Municipale, che all'interno del bell'edificio ospita una nutrita collezione di foto, documenti, costumi e pezzi d'antiquariato che ripercorrono la storia dell'isola. Per chi desiderasse godere di una panoramica sulla cittadina, dalle rovine del forte Gustav si può scorgere l'area del porto e gli ormai esigui edifici svedesi, riconoscibili dalle inconfondibili finestre “a ghigliottina”. Per chi è in vena di attività fisica, l'isola si rivela una meta ideale dove dedicarsi ai principali sport acquatici come il windsurf o il diving, per godere dello strepitoso scenario marino della barriera corallina. Anche la pesca d'altura pare essere molto gettonata e permette di cimentarsi con le più varie specie ittiche.
Una vacanza da favola questa, in un perfetto scenario caraibico. Un angolo di paradiso fin troppo esclusivo nel suo periodo più vip (quello invernale). Ma con la primavera riscopre un'anima più eterogenea e accessibile, più autentica e più vera. Quella meno patinata e scintillante, ma che sa emozionare di più.
Autore: Laura Tirloni