In viaggio nel Sud della Tunisia

 

Di Laura Tirloni - Partendo da Tozeur fino a Tataouine, passando per Douz, la splendida porta d’ingresso al Sahara, il Sud della Tunisia riserva luoghi speciali e siti straordinari.

Un luogo pieno di sabbia ma, a tratti, anche di verde. Quando il sole abbagliante cede il passo al calare della notte, il canto del muezzin pervade ogni cosa, regalando suggestioni uniche. Belle le strette viuzze delle medine di Tozeur e Nefta, con le tipiche facciate dentellate di mattoni d’argilla delle case.

Nelle oasi la luce è attenuata dalle folte chiome degli alberi di dattero, di aranci, limoni, fichi e melograni. In questo Paese di sabbia, si rimane colpiti dalla calda ospitalità della gente, da questo mondo tutto sommato vicino, ma anche molto lontano. Ci vuole tempo e l'animo giusto per abituarcisi.

 


(Foto andrea pacelli)

Lasciata Tozeur, si punta in direzione Tataouine, il luogo degli degli ksour e dei granai abbandonati, attraversando 5.000 kmq di sabbia bianchissima , per arrivare a Chott-el-Jerid, la più estesa salina del Paese. Procedendo verso Sud eccoci a Douz, con i suoi colori unici, dove si incontrano gli artigiani a lavoro con i loro materiali e i cammelli e gli asini di ritorno dal deserto. Nel caratteristico suk si trovano le ricchezze della terra: verdura e frutta dell’oasi e spezie multicolor.

La sensazione di trovarsi in pieno deserto è unica: si apre improvvisamente un oceano di sabbia ondulata e morbida, un dedalo di monticelli giallo ocra, mentre la notte trascorre in tenda, sotto un cielo di stelle.

L'alba è fresca e il mattino la luce sale lentamente verso la cima delle dune che solo qualche ora dopo inonderà ogni cosa. Qui la sabbia non è vista come un nemico, è parte integrante della vita e si dice che gli uomini la assaggino per potersi orientare nel deserto.

Un luogo magico, fuori dal tempo questo. Dove dissetarsi sorseggiando un ottimo tè alla menta il cui sapore rimarrà per sempre impresso nella mente a riportarci con la memoria in questa terra unica.


Autore: Laura Tirloni