Sicilia - Week end a Menfi, tra vitigni e mare
Di Laura Tirloni - E' tempo di vendemmia sulle colline tra Menfi e Porto Palo, per produrre l'ottimo Mandrarossa. Il “triangolo d'oro” della viticoltura siciliana, così viene soprannominata quest'area, rappresenta senza dubbio una meta ideale per tutti gli appassionati di enogastronomia.
E Settembre è un periodo dell'anno perfetto per immergersi nelle terre, nei profumi e nei sapori di Sicilia, tra Menfi e Porto Palo, la Riserva delle Dune del Belice e i panorami mozzafiato del Lago Arancio, con le sue cantine dove degustare gli ottimi vini della zona. A coronare il tutto, c'è il mare, con la sua costa unica, quasi intatta; un susseguirsi di dune, calette, e qua e là, canneti, gigli di mare e palme.
Proprio in queste terre si trova un vigneto che supera i 6.000 ettari, nel quale si coltiva l'uva che regalerà vini pregiati quali il Grecanico, il Grillo o il Nero d’Avola. Ma anche l'ottimo Merlot, lo Chardonnay e il Syrah.
Piacevole scoprire le bellezze della terra, tra una degustazione e l'altra, con passeggiate a piedi, a cavallo, o in bicicletta, lungo splendidi sentieri naturalistici. O perché no, via mare, a bordo di un antico veliero, per ammirare la costa da una prospettiva di tutto rispetto.
Per gli amanti della vita di mare, Settembre regala ancora la possibilità di qualche week end al sole e al caldo. Bello scoprire l'unico tratto sassoso del litorale, quello delle Giache Bianche oppure godersi la spiaggia tranquilla di Caparrina, punteggiata di verde o il Lido Fiori, appartato tra le dune.
Ma non è tutto qui: a pochi chilometri di distanza dai vigneti di Menfi, ecco l'interessante sito archeologico di Selinunte, con le sue torri, colonne e mura antiche; i templi monumentali che si ergono su una spianata a strapiombo sul mare. Non lontano, le Cave di Cusa, il luogo da cui venivano estratti i blocchi di pietra utilizzati per costruire i templi dell'antica Grecia.
Imperdibile concedersi un tramonto ai ruderi di Gibellina, e da lì ammirare il Cretto di Alberto Burri, una imponente scultura che domina i vicoli del paesino distrutto dal sisma del '68.
Lungo la A29, ci si inbatte nella Gibellina Nuova, un vero concentrato di opere di arte contemporanea di artisti del calibro di Consagra, Burri e Pomodoro, disseminate tra le viuzze e le piazze, oppure ospitate all'interno del Museo delle Trame Mediterranee.
Autore: Laura Tirloni