Il Giardino dei Tarocchi - Un capolavoro tutto italiano
Di Laura Tirloni
Inaugurato nel 1998, si trova sul versante meridionale della collina di Gravicchio, nella splendida cornice di Capalbio. Stiamo parlando del Giardino dei Tarocchi, un parco artistico a dir poco singolare, perfettamente integrato nel paesaggio naturale circostante, assolutamente da non perdere.
Progettato dall'artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, il giardino si estende per circa 2 ettari, con sculture in acciaio e cemento rivestite di specchi e ceramiche multicolor, alte fino a 15 metri, che raffigurano i 22 arcani dei Tarocchi.
Il parco si ispira alle opere di Antoni Gaudì e con il suo insieme di sculture crea una sorta di percorso spirituale ricco di simboli esoterici che rappresentano una metafora della vita. Sul cemento, infatti, sono incisi, messaggi, pensieri e citazioni che conducono il visitatore lungo il suo cammino iniziatico.
All'ingresso, s'incontra subito un padiglione costituito da una lunga muraglia in tufo con un'apertura al centro, a rappresentare il passaggio dal mondo reale a quello onirico, mentre le sinuose panchine progettate da Pierre Marie Le Jeune offrono un meritato riposo tra un incanto e l'altro.
Da non perdere anche la Ruota della Fortuna, un'eccentrica scultura meccanica semovente, posta al centro di una vasca sovrastata dalle figure della Papessa e del Mago, ad indicare l'inizio del percorso dalla Piazza Centrale.
Ma le sorprese non finiscono qui. Proseguendo s'incontra l'Albero della Vita, con le teste di serpente al posto dei rami ed incise nel tronco le iscrizioni dell'artista al Papa; il Sole, simboleggiato da un grande uccello di fuoco colorato, appollaiato su un arco azzurro; e ancora, la Morte, la Temperanza e gli Innamorati, sculture più piccole in poliestere, realizzate a Parigi, che regalano continue sorprese, in questo percorso unico che si snoda fra arte, natura e spiritualità.
Autore: Laura Tirloni