Quando si parla dell�Italia archeologica, il pensiero va sovente a Paestum,Pompei, Ercolano in Campania, alle antichit� romane, a Segesta,Selinunte ed Agrigento in Sicilia.
Ma questi sono soltanto degli eccellenti esempi perch� non meno celebri sono altri luoghi e tra questi Sepino nel Molise e precisamente nella provincia di Campobasso.
Della Sepino sannitica , importante citt� fortificata che precedette quella romana, rimangono soltanto tratti della cinta muraria sul colle di Torrevecchia .
Il luogo di cui parla Tito Livio veniva usato gi� in epoca sannitica come punto d'incontro e di scambio dei prodotti agricoli con quelli pastorali in occasione delle migrazioni stagionali delle greggi, quindi scalo e porto di mercato.
Dopo la sconfitta subita dai Sanniti ad opera dei Romani, la popolazione abbandon� il sito di altura di Terravecchia per riversarsi nella pianura ed inizi� a costruire il nuovo nucleo urbano proprio nel punto d'incrocio delle due strade che divennero le arterie principali: il cardo e il decumano massimo.
Ma andiamo con ordine. Perch� il nome Sepino? Fa da guida il latino con il verbo saepio ( recingo). La citt�, secondo recenti scavi, era destinata probabilmente ad accogliere gli ovini durante gli annuali spostamenti della transumanza.
Saepinum infatti � la citt� romana di pianura che sorge all'incrocio di due importanti strade: il Tratturo Pescasseroli-Candela attraversato dalle greggi transumanti nei loro spostamenti stagionali e l'altra, ad esso trasversale, che scende dal Matese e continua in direzione della fascia costiera
La citt� a pianta quadrangolare, voluta dallo stesso Augusto tra il 2 a C al 4 d C era gi� organizzata nel II sec. a.C., come attestano diverse strutture individuate attorno al foro e lungo il lato meridionale della cinta muraria. Alla prima et� imperiale si pu� far risalire la costruzione o il rifacimento dei maggiori e pi� importanti edifici quali il foro, la basilica, le terme, forse il teatro e soprattutto la cinta muraria.
Lungo il circuito murario, realizzato in opera reticolata, si aprono le quattro porte monumentali in asse con le principali arterie viarie, mentre una serie di torri a pianta circolare sono dislocate lungo l'intero perimetro ad una distanza ci circa 100 piedi l'una d'altra.
Sarebbe limitativo fare menzione soltanto della citt� archeologica.
Il centro storico di Sepino, infatti racchiuso nell'area dell'antico borgo medievale, � un piccolo gioiello di architettura medioevale nel quale ad un'ampia piazza corrispondono un certo numero di tipici vicoletti, in cui si inseriscono qua e l� sobri ed eleganti palazzi, monumenti e non meno pregevoli chiese come quella di Santa Cristina del XIII secolo.
E� un paese, come del resto tutto il Molise, ricco di tradizioni e feste
Nella notte di San Silvestro ad esempio si svolge "la notte dei buf�", durante la quale si eseguono le "maitunate", i canti augurali e di questua intonati per il Capodanno. nell'attesa del mattino, del nuovo giorno e del nuovo anno. Con l�ausilio del Buf� un tamburo a frizione monopelle.
Sepino, che nell�epoca imperiale,divenne meta di villeggiatura per i nobili romani, � ben conservata ed ospita giustamente un numero di turisti sempre crescente ed � inserita nel calendario estivo di manifestazioni culturali itineranti.