Napoli vanta moltissime chiese ad architettura gotica e tra queste meritano di essere le chiese gotiche dell�Incoronata, di San Giovanni a Carbonara, di Santa Maria Donnaregina, di San Pietro a Majella impreziosite nei secoli da affreschi, marmi, tavole e dipinti.
Ma la chiesa gotica per antonomasia, vero gioiello della Napoli artistica � San Lorenzo Maggiore.
E� una grandiosa costruzione gotica, risalente alla fine del Duecento, che si innalza nella piazza San Gaetano, nel centro storico della citt�.. La costruzione � imponente, soprattutto perch� si trova in una piazza inserita in un dedalo di vicoli, caratteristici di quelle zone antiche.
Eretta per volere di Carlo d�Angi� tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo, l� dove sorgeva una preesistente chiesa paleocristiana, � uno straordinario esempio dello stile gotico francese a Napoli. Rinnovata in forme barocche nel XVII e XVIII secolo, i restauri novecenteschi ne hanno restituito le originarie forme gotiche. La facciata di Ferdinando Sanfelice � del 1742 e conserva il trecentesco portale marmoreo originario. La pianta � a croce latina a navata unica, con copertura a capriate lignee, scandita da colonne di sostegno di archi a sesto acuto e cappelle laterali. Di rilievo � l�abside poligonale con volte a crociera e cappelle radiali illuminate da alte finestre bifore e trifore. Molte le opere di interesse artistico tra cui il Sepolcro di Caterina d�Austria con sculture di Tino da Camaino (1323) e il Cappellone di S. Antonio opera barocca di Cosimo Fanzago (1638). All�esterno, accanto alla chiesa, vi sono il campanile quattrocentesco e il convento dei Frati Minori con il chiostro settecentesco, la Sala Capitolare affrescata da Luigi Rodriguez (1608) e il refettorio.
La chiesa che sorge su un antico � macellum� di preesistente epoca romana � molto cara anche agli studiosi della letteratura italiana perch� , si narra che fu qui che Boccaccio si innamor� perdutamente di Maria dei conti d�Aquino - conosciuta nelle sue opere come Fiammetta Il convento attiguo ospit� Francesco Petrarca e, infine, nella stessa chiesa, Alfonso I d'Aragona riconobbe come successore il figlio Ferdinando col titolo di Duca di Calabria.