L ' arcipelago Pontino, isole del mare nostrum
Situate di fronte alla costa laziale, le isole Pontine sono state caratterizzate per la loro posizione ad essere luogo di incursioni, eremitaggio e confino nel corso della storia. A partire dall’epoca romana, in cui Giulia, la figlia dell’imperatore Augusto venne relegata sulla piccola isola di Ventotene, dove sono ancora visibili i ruderi della villa in cui visse. Isola deliziosa e minuscola, la cui superficie è di soli 1,3 km quadrati, percorribile a piedi in un’ora costituisce, insieme a Ponza, un centro abitato stabilmente anche nella stagione invernale con circa 700 residenti, caratterizzato dalle strette viuzze e casette colorate. Il porto antico di Ventotene ricavato nel tufo, dove possono attraccare le imbarcazioni più piccole sopravvive dall’epoca romana. Sempre risalente al periodo antico romano è la cosiddetta cisterna dei carcerati, costruita per la raccolta di acqua piovana e le antiche vasche adibite alla pesca, in cui oggi è possibile immergersi. Per conoscere meglio il passato dell’isola ci si puo’ recare al museo civico dove è documentata la storia di Ventotene. L’isola è il luogo ideale per i sub, essendo inclusa nella Riserva Naturale Marina delle isole Ventotene e Santo Stefano e la spiaggia di Cala Nave, situata in una splendida insenatura, costituisce la meta di numerosi turisti nella stagione estiva. Recandosi in settembre, si può assistere alla spettacolare festa di S.Candida. La piccolissima isola di Santo Stefano, molto vicina a Ventotene è dominata dal carcere borbonico costruito nel 1795, dalla singolare forma semicircolare utilizzato per gli ergastolani fino al 1965 e costituito da 99 celle le cui finestre danno sull’interno dell’edificio, appositamente progettate per privare i prigionieri della vista del mare e del senso di libertà che perennemente evoca.
Autore: Luciana Cattaneo