Il Salento e la visione dei due mari
Recentemente è stata riportata alla ribalta delle cronache un’idea dei salentini che vorrebbero creare una regione a se stante comprendente le province di Lecce, Taranto e Brindisi e chiamarla Salento, in attesa che questa idea prenda forma accontentiamoci di ammirare questo territorio Pugliese che offre mirabili bellezze naturali e architettoniche.
Lecce, il cuore geografico del Salento, vanta una storia millenaria e curiosa, fra il diciassettesimo e il diciottesimo secolo, i prelati del luogo decisero di costruire una città simbolo a immagine di Roma, per espandere e affermare il dominio ecclesiastico.
Architetti e artigiani furono messi all’opera per costruire chiese e monasteri di superba bellezza, bisogna dire che il lavoro fu tanto e complesso, ma nell’insieme reso semplice dalla materia prima, la pietra tufacea del luogo, la cui particolarità è, di essere facilmente intagliabile e nello stesso tempo resistente all’erosione degli agenti atmosferici.
Nasce così una città reggia, adornata dai simboli classici del barocco, putti, fiori, frutti, cariatidi e tutto ciò che attraversava la mente fantasiosa degli scalpellini è stato intagliato e realizzato.
Oggi tutti possono ammirare al tramonto, la città che lentamente cambia colore assumendo una nota ambrata che si riflette in tutte le vie.
La Lecce barocca non si può immaginare, si può tentare di descriverla, ma, bisogna recarsi sul posto e constatare con i propri occhi.
Allontanandosi dall’interno in direzione dell’adriatico troviamo Castro Marina, che oltre a deliziarci con le sue spiagge e gli edifici di stile Bizantino è famosissima per le sue Grotte, la Zinzulusa e la Romanelli.
La Zinzulusa deve il nome a una derivazione dialettale, infatti, stalattiti e stalagmiti che regnano incontrastati al suo interno, nel dialetto locale sono detti “zinzuli”, leggenda vuole che tali formazioni della natura, fossero le colonne che sostenevano un tempio dedicato alla dea Minerva, come tributo per l’appoggio fornito a Ercole durante la lotta contro i Giganti.
La Romanelli è altrettanto famosa ma per un motivo diverso, essa conserva ancora intatti i segni del passaggio dell’uomo del paleolitico, sia per l’arte incisa nelle pareti che per il ritrovamento di fossili animali del lontano passato.
La punta estrema è dominata da Santa Maria di Leuca chiamata anche confine della terra…
Dalla parte più alta del promontorio dove è posto il faro, si ha una vista commovente, mare, sole e ancora mare…a destra il mar Ionio e a sinistra il mare Adriatico, una visione romantica e poetica che ha ispirato grandi artisti.
Una piccola curiosità: se vi trovate nel Salento, recatevi a Otranto e potrete dire di essere stati i primi a vedere sorgere il sole…infatti, essendo Otranto la città più a est d’Italia è anche quella che per prima “vede” l’alba.
Autore: Nicolina Leone