Valsavarenche, dall'altro lato del Gran Paradiso
In assoluto la più piccola regione italiana, la Valle D’Aosta nasconde al suo interno innumerevoli angoli di grande interesse naturalistico, paesaggistico e storico, Ovunque si trovano antiche case rurali, chiese in stile romanico e gotico, castelli ed edifici fortificati, di cui molti ben conservati.
La Valle d’Aosta è composta a sua volta da più valli e, considerando la quota media delle sue montagne che si aggira intorno ai 2100 mt, è la regione ideale per dedicarsi all’alpinismo, al trekking oppure, alle quote più basse, all’escursionismo meno impegnativo.
Il gruppo montuoso del Gran Paradiso gioca una parte importante, infatti più della metà del territorio del Parco nazionale del Gran Paradiso, che la Valle d’Aosta divide con la regione Piemonte, si estende entro i suoi confini e forma tre valli, la val di Cogne, la Valsavarenche e la val di Rhemes.
In particolare, la Valsavarenche si addentra più profondamente verso il gigantesco massiccio che dà il nome al’omonimo parco. Meno sfruttata turisticamente, la valle è ancora contraddistinta dall’aspetto selvaggio ed incontaminato dove, sulle cime più alte, vola indisturbata l’aquila reale.
Presso il comune di Valsavarenche, in località Degioz, immerso tra i pascoli, il Centro visitatori del Parco nazionale del Gran Paradiso attira moltissimi turisti ed escursionisti che giungono quì anche per vedere la mostra degli animali predatori.
A metà agosto, l’abitato diventa sede di un importante evento gastronomico, la Festa del Civet, dedicato alla cacciagione e al suo caratteristico metodo di cottura in uso nella zona. La selvaggina viene cotta, dopo una lunga marinatura nel vino rosso arricchito di aromi e il risultato è un piatto dal sapore forte e speziato.
Autore: Luciana Cattaneo