Masserie in Puglia
Il termine masseria, come molti certamente sapranno, denota un tipo di fattoria molto presente in alcune zone del mezzogiorno italiano (Puglia e Sicilia su tutte), e si tratta di un'eredità della vecchia gestione latifondista delle zone rurali di questi territori.
Difatti le più antiche masserie possono risalire anche al Seicento, epoca della dominazione spagnola nel sud Italia. I nobili spagnoli diventavano assegnatari delle terre coloniali e vi fondavano il proprio latifondo, con al centro la casa coloniale, la masseria appunto. Alcuni giunsero a creare attorno alla masseria veri e propri piccoli villaggi agricoli, composti dalle case dei braccianti e da costruzioni adibite a stalle, fienili e depositi.
Le masserie presentano alcuni elementi comuni: mura alte e fortificate, che dovevano servire a proteggerla dai malintenzionati, un unico ingresso centrale e (al loro interno) la corte, il cuore dell'attività dell'intera struttura. Ed oggi? Le masserie sono generalmente possedute da privati, che nella maggior parte dei casi le hanno riconvertite in grandi e pittoreschi agriturismi e B&B, salvando queste favolose strutture dal declino.
Ed è proprio delle masserie pugliesi che vogliamo parlare in questa piccola guida, partendo da quelle nel nord della regione, nell'area del Gargano, del Tavoliere e del Nordappennino dauno. Nel Gargano, area a forte vocazione turistica specie sulla costa, troviamo numerose cittadine che ospitano masserie divenute agriturismo: la città che ne conta di più è probabilmente Peschici, ma se ne trovano anche a Vieste, Vico del Gargano, Manfredonia e anche a San Giovanni Rotondo, famosa per il culto verso San Pio. Nel subappennino dauno abbiamo la possibilità di visitare antiche masserie incastonate tra i colli: una delle cittadine più note di questa zona è Jabré. Cambiando zona e spostandoci verso il cuore della provincia di Foggia, c'è la grande area del Tavoliere delle Puglie: le principali masserie si trovano proprio a Foggia (in periferia) o a Cerignola. Veniamo ora alla più grande zona della Puglia: la terra di Bari (con la valle d'Itria più a sud). Tra le tantissime masserie presenti, ci permettiamo di segnalare quelle più antiche e meglio conservate: la masseria Pantano di Gravina di Puglia, la masseria Jesce di Altamura, per esempio. Tra Noci, Putigliano e Alberobello (la terra dei trulli) troviamo tante masserie storiche: Scaglione, Bonelli, Le Monache, San Giacomo, Malvisco. Anche l'area agricola tra Conversano e Mola ha masserie di grande pregio: Serra dell'Isola, Montepaolo e il castello masseria Marchione. Un cospicuo numero di masserie storiche si trova anche nell'area a sud di Bari, precisamente nell'agro di Monopoli e nella zona di Martina Franca: si spazia dalla masseria-torre (più fortificata) alla masseria-villa (di carattere più strettamente residenziale). Proseguendo nel nostro viaggio nel cuore della Puglia, ci spostiamo sullo Jonio, nell'arco tarantino: tante sono le masserie storiche presenti, in particolare tra Statte e Grottaglie. Il territorio che accompagna l'arco ionico a sud di Taranto (zona di Avetrana) è detto "delle cento masserie"; si tratta di strutture a maglie basse fondate sulla vinicoltura. Non poteva mancare, al termine del nostro viaggio, le incantevoli aree della provincia di Brindisi e soprattutto di quella di Lecce, il Salento. Nei pressi di Brindisi troviamo masserie a Mesagne e Fasano, soprattutto. Nella provincia leccese tante sono le masserie, sia nelle zone interne che sull'incantevole costa: oltre al capoluogo, ne troviamo a Gallipoli (rinomata località turistica), Maglie, Ugento e Otranto.
Autore: A.V.