A Samotracia, nell' Egeo settentrionale
Piccola, selvaggia e ricca di storia, l’isola di Samotracia nell’Egeo settentrionale è la meta ideale per chi cerca tranquillità e il contatto con una natura ancora incontaminata. Al di fuori dei collegamenti principali e non disponendo di aeroporto, Samotracia è meno frequentata di altre isole greche più attrezzate e vivaci. Sull’isola, che dispone di servizi ricettivi essenziali, è consentito il campeggio libero e, quindi, vi si recano di preferenza i giovani.
Tuttavia, anche un pubblico più maturo frequenta l’isola, soprattutto per recarsi a Thermà, un villaggio nella parte nord-orientale famoso per le terme, non tanto per il mare caratterizzato dalle temperature più basse e dalla profondità delle sue acque. Inoltre, da Thermà partono alcuni sentieri che portano in cima al monte Saos che supera i 1600 mt, il più alto dell’Egeo. La fatica della salita ripaga con uno stupendo panorama, considerato uno dei più belli dell’intera Grecia. Dal monte Saos discendono verso il mare numerosi corsi d’acqua che creano meravigliose cascate.
La parte a nord dell’isola si distingue per la vegetazione rigogliosa e la presenza di molte riserve forestali, mentre a sud dominano le rocce e il paesaggio arido. Lungo le coste si sono ambientati diversi esemplari di animali acquatici, tra cui tartarughe marine, delfini e la foca monaca. Le spiagge di Samotracia sono per lo più ricoperte di ciottoli, come quelle settentrionali di Thermà, Kamariotissa, Paleopolis, Vatos e Kariotes.
Per trovare spiagge sabbiose occorre dirigersi a sud verso Kipos e Ammos. Quest’ultima è considerata la più balneabile e suggestiva, sullo sfondo delle pareti del monte Saos che discendono verso il mare. L’isola di Samotracia è nota in tutto il mondo soprattutto per il ritrovamento della Nike, dea alata figlia di Zeus che personifica la dea della Vittoria. Ritrovata nella seconda metà dell’800 da archeologi francesi, fu portata al Louvre di Parigi, dove tuttora è esposta.
Presso l’antico villaggio di Palaiopoli, a nord dell’isola, è situato uno dei più importanti siti archeologici della Grecia dove fu rinvenuta la famosa statua, costituito dal Santuario dei Grandi Dei dedicato ai Cabiri, misteriose e tuttora poco conosciute figure divinatorie. Presenti nel sito sono anche i resti di un teatro, di una necropoli, il santuario Hieron e il museo archeologico.
Autore: Luciana Cattaneo