Sartene, nella Corsica del Sud
Lasciando le coste e le spiagge della Corsica per scoprire l’entroterra ci si può ritrovare in un paesaggio che si è mantenuto selvaggio, dove sopravvivono antiche tradizioni. Uno di questi luoghi, dove il tempo sembra essersi fermato è la cittadina di Sartène, nel sud dell’isola.
Conosciuta per essere “la più corsa delle città corse”, Sartène è situata in posizione collinare, ma in lontananza resta pur sempre visibile il mare con tratti di costa che rientrano nel suo comune.
La cittadina è divisa nel Borgo e la zona di Sant’Anna che furono nell’800 motivo di contesa da parte delle famiglie locali. Particolarmente interessante è la parte vecchia della cittadina, con la fitta rete di vicoli, passaggi e scalinate dove spiccano le tipiche case alte in pietra.
Nella chiesa di Santa Maria, oltre ad alcuni dipinti e al pregevole altare, sono conservati il “Catenacciu”, una catena di 14 chili e una grande croce dal peso di 30 kg. Sono i simboli di un’antica tradizione posti nel luogo che vide la riappacificazione e la fine delle contese per il possesso della città e che rivive nella settimana santa, quando un fedele, la cui identità resta anonima, indossa un cappuccio e un mantello rosso, trascinando ai piedi la pesante catena e portando a spalla la grande croce.
Del resto, questa non è la sola testimonianza che rivela il grande bagaglio storico della cittadina e del territorio intorno. Molto più antiche sono le eredità lasciate dal periodo neolitico, con la presenza di numerosi menhir e dolmen, di cui il più famoso e ben conservato è quello di Fontanaccia.
Sartène è situata lungo la Strada dei vini e non potrà mancare la degustazione di uno dei vini DOC di cui la Corsica vanta la produzione, insieme a piatti tipici come la Pulenta, a base di castagne oppure la carne di cinghiale.
Autore: Luciana Cattaneo