Idrija e le antiche tradizioni della Slovenia
Ad alcuni secoli fa risalgono la tradizione mineraria e la lavorazione del merletto che fanno della cittadina di Idrija una tappa importante nella storia della Slovenia. L’antica scoperta di una vena di mercurio nel 1490 fu l’inizio casuale di una lunga produzione mineraria che vide la costituzione della seconda miniera di mercurio al mondo, per grandezza e origine storica.
Nonostante oggi non sia più attiva l’estrazione del mercurio, la sua eredità resta tuttora presente e strettamente legata alla cittadina. Presso il castello di Gewerkenegg è situata la sede del Museo civico, premiato come migliore museo tecnico in Europa, che illustra la storia della vecchia miniera e dei suoi personaggi con foto, utensili, macchinari e moderni strumenti didattici. Il “pozzo di Antonio” permette di entrare all’interno della miniera ed è una meta frequente per visite guidate.
Nel castello vi sono anche alcune sale dedicate alla lavorazione del merletto, con l’esposizione dei lavori eseguiti presso la storica scuola del merletto, originariamente importato dalla Germania e dalla Boemia, paesi di origine di molti minatori. Infatti, per contribuire economicamente al bilancio familiare, ma spesso anche per sopperire economicamente alla prematura scomparsa dei mariti dovuta proprio al mercurio, le mogli dei minatori iniziarono a confezionare merletti.
I pregiati pizzi furono presto molto ricercati, non meno dagli Asburgo che ne diffusero la notorietà e per molto tempo la cittadina fu il centro più importante in Europa di questa lavorazione che, attualmente, viene celebrata a Idrija con un festival annuale.
La cittadina si trova poco al di là del Carso e del confine italiano con la Slovenia, in un paesaggio ricco di boschi e vicino al fiume Idrijca che contribuirono con il legno e le acque a tramandare la tradizione mineraria del mercurio, elemento un tempo prezioso per miscelare oro e argento.
Autore: Luciana Cattaneo