Calabria che sorprende: l'Aspromonte
Una regione che non smette mai di stupire, per la varietà dei paesaggi e delle realtà che si incontrano, la Calabria, famosa soprattutto per i suoi 800 km di coste può diventare anche una straordinaria destinazione montana. Ne è un esempio il massiccio dell’Aspromonte, la parte estrema delle cosiddette Alpi Calabresi, che per prime emersero quando il resto dell’Italia era ancora sommersa dal mare.
L’Aspromonte è lì a testimoniare la sua origine antichissima, fratello maggiore dei più giovani Appennini, con la forma di un enorme cono e la cima più alta che sfiora i 2000 mt che si staglia tra Mar Tirreno e Mar Jonio. Una collocazione straordinaria, la cui spettacolarità si coglie soprattutto nella stagione invernale, quando il mare fa da sfondo agli altopiani sulle sommità ricoperte di neve.
La località a quota più elevata è Gambarie d’Aspromonte, dotata di alberghi e rinomata stazione sciistica, da cui partono numerosi sentieri lungo i quali dedicarsi all’escursionismo e alla scoperta del massiccio.
Dalle cime più alte si scende verso il mare, passando tra grandi terrazze naturali e profonde valli, scavate dalle acque impetuose. Tipico è il fenomeno delle fiumare, quando i corsi fluviali, che restano secchi per gran parte dell’anno, si riempiono d’acqua con le piogge, diventando torrenti impetuosi in cui praticare torrentismo.
Nel Parco Nazionale dell’Aspromonte che si sviluppa intorno all’omonimo massiccio, vivono lupi, gatti selvatici, scoiattoli neri e nei suoi cieli volano indisturbati falchi, aquile e gufi reali.
Le zone ricoperte da boschi annoverano castagni, faggi, lecci, abeti e più in basso la vegetazione mediterranea, dove cresce la ginestra e il mirto fino ad arrivare alle zone del litorale con le distese di frutteti, agrumeti e uliveti. Da quì si scorge l’Aspromonte, “candido e bianco” come lo definirono per via delle cime innevate gli antichi Greci, quando approdati nell’attuale Calabria, vi fecero sorgere la Magna Grecia, non meno prestigiosa della loro patria al di là dello Jonio.
Autore: Luciana Cattaneo