Viaggio in Trentino, al Lago di Ledro
Sulle rive del piccolo Lago di Ledro che appare ancora più piccolo se paragonato al suo grande vicino, il Lago di Garda, è possibile avvicinarsi ad un villaggio che ben poche altre regioni possono vantare. Si tratta di un villaggio preistorico, ricostruito sui resti di un insediamento di 4.000 anni fa, dando il via con i suoi ritrovamenti alla fondazione del Museo delle Palafitte.
La ricostruzione delle palafitte di Ledro, scoperte casualmente a partire dagli anni ’30, si basa sui reperti meglio conservati dell’arco alpino europeo e unici, nel loro genere, di quello italiano. Numerosi oggetti risalenti all’epoca del Bronzo, periodo in cui furono costruite le palafitte, sono stati ritrovati insieme alle tavole e ai pali in legno che costituivano le antichissime dimore.
Questi oggetti sono andati ad arricchire il Museo delle Palafitte, aperto tutto l’anno tranne nel periodo invernale tra Dicembre e Febbraio, attirando numerosi visitatori che possono avvicinarsi anche alle svariate attività didattiche che vi si svolgono.
Per illustrare al meglio lo stile di vita all’epoca delle palafitte è stato inoltre creato un giardino botanico del tutto speciale, dove si coltivano piante preistoriche riproposte in base a reperti essiccati di semi, frutti e avanzi di cibo di cui si nutrivano gli antichissimi antenati. La storia più recente della Valle di Ledro la si ritrova anche a Bezzecca, ma di tutt’altro periodo, con il Museo dedicato a Garibaldi che quì respinse gli Austriaci nel 1866 oppure le testimonianze della prima guerra mondiale ancora visibili a Cadria e Cima Palone.
Oltre all’aspetto storico, il Lago di Ledro e la valle che lo circonda offrono anche l’occasione di cimentarsi in svariate attività all’aperto, tra cui windsurf, vela, canoa e pesca oppure all’escursionismo, sia a piedi che a cavallo o in mountain bike lungo diversi sentieri che passano tra boschi lussureggianti e prati ricoperti da innumerevoli fiori in continua fioritura nel corso dell’anno rendendo la Valle di Ledro un unico e grande giardino botanico.
Autore: Luciana Cattaneo