Alto Adige: campanili e torri. Sentinelle tra le Alpi

Impossibile non vederli. Aguzzi o tondeggianti, semplici o ricamati, qualsiasi sia la loro foggia, i campanili e le torri dell' Alto Adige, da Bolzano a Bressanone, spuntano come sentinelle tra le vette, gareggiando con le cime dei monti nel profilo alpino. Simboli di un territorio ed espressione dell'identità della comunità, riferimento per i viandanti e vedette d'allerta in caso di pericolo, ancora oggi le campane allertano contadini e frutticoltori in caso di gelate, risuonando nella notte per avvertire quando la temperatura scende sotto lo zero, nel periodo della fioritura. Ve ne sono di bellissimi e ognuno racconta la storia di un borgo o di una città, conservando intatta la loro bellezza e peculiarità, ed evocando il tempo in cui i rintocchi scandivano i momenti e le ore della giornata. Sparsi per le valli, nel cuore di pittoreschi paesini e borghi secolari, isolati tra boschi e radure, i campanili in Alto Adige hanno un significato particolare, religioso e monumentale, di grande rilievo. Il più scenografico e fotografato è quello di Curon, vicino a Resia, in alta Val Venosta. Un campanile che affiora dalle acque del lago di Resia, unico testimone del dramma di un paese, Curon, sepolto dalle acque nel 1950 per creare un bacino idroelettrico, sommerso insieme alla sua stessa storia di secoli. Dell'antico borgo sopravvive solo il campanile della chiesa romanica di Santa Caterina (1457), quadrato, con trifore e bifore a loggiato, tetto a cuspide quadrangolare e due quadranti di orologio dipinti su due lati. A Tremeno, piccola capitale del vino, posta a sud di Bolzano, il campanile della parrocchiale di San Quirico, costruita tra il 1466 e il 1492, è la sentinella della piazzetta del borgo. La torre campanaria è di poco staccata dall'abside e svetta per 86 metri: è la più alta in pietra arenaria di tutto l'Alto Adige. Decorata con statue di santi, doccioni, gallerie a traforo, elaborati pinnacoli, è un'architettura imponente e ricca di elementi. Il duomo di Bolzano è affiancato dal bellissimo campanile tardo-gotico, sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La torre, in cui si fondono una parte romanica, del XIII secolo, e una gotica, aggiunta tra il 1509 e il 1519, è in arenaria e termina con una cuspide traforata di 15 metri. Impreziosito da guglie, pinnacoli, archetti rampanti e finestre ogivali, il campanile ospita sette campane e un prezioso carillon, con decine di tintinnanti campanelle. Altra torre particolarmente interessante e curiosa, è quella di Barbiano, piccolo e tranquillo borgo della valle Isarco. Il campanile è una sorta di Torre di Pisa della Alpi. Una pendenza, causata dal terreno morbido su cui poggia metà delle fondamenta, connota questa architettura di epoca romanica, alta 37 metri. Nel 1472 vennero aggiunte le trifore gotiche, allineate sotto i quattro frontoni triangolari. Sopra, la bella guglia aguzza, gioca con i raggi del sole che si rifrangono sulle tegole di mattonelle vetrificate gialle, verdi, bianche. A Bressanone due torri neoclassiche incorniciano la facciata e il portico del Duomo, svettando al di sopra dei tetti cittadini e fronteggiano il vecchio campanone, detto la Torre Bianca. Romanico, solido e quadrato, con cuspide e muri a calce, ospita il Museo della Città, un carillon di fabbricazione olandese, e le campane, in tutto sette. La Torre delle Dodici di Vipiteno, che non si affianca ad alcun edificio religioso, è il simbolo della città. Costruita in granito grigio tra il 1468 e il 1473, la torre campeggia nel cuore della via principale e la divide in Altstadt e Neustadt, cioè Città Vecchia e città Nuova. Dalla cima della Torre, decorata con l'aquila tirolese e lo stemma della città, si abbracciano con lo sguardo Vipiteno, i monti e l'inizio della valle Isarco.


Autore: Nadia F. Poli