Tour preistorico a Capo di Ponte, in Valcamonica
Nel silenzio del bosco, percorrendo i sentieri ombrosi, spuntano qua e là rocce su cui sono state incise, nell’arco di 8.000 anni, figure dai soggetti più svariati. Siamo nel Parco Nazionale Preistorico di Capo di Ponte in Valcamonica. Una lunga valle in provincia di Brescia che inizia nei pressi del lago d’Iseo e termina al Passo del Tonale. Attraversata dal fiume Oglio che nasce a Ponte di Legno, la Valcamonica si estende per circa 80 km e racchiude al suo interno il grande massiccio dell’Adamello con i suoi 3.000 mt di altezza.
Nel parco, le scene di combattimenti, di caccia e di danza sembrano prendere vita nella suggestione del luogo e ovunque appaiono simboli rituali, animali e figure umane. Qua e là spunta qualche ricostruzione degli antichi insediamenti, un fuoco che sembra appena spento, un ingresso a una caverna, tanto che ci si aspetta di vederli spuntare da dietro gli alberi, gli antichi abitanti di questo territorio: i Camuni.
Tutta la Valcamonica è ricca di incisioni rupestri, contandone finora oltre 200.000, ma è soprattutto a Capo di Ponte che si concentra la maggior parte dei ritrovamenti. Il parco è aperto tutto l’anno e con un giro di 2 o 3 ore è possibile avvicinarsi alle incisioni, risalenti soprattutto all’Età del Ferro, ma anche del Rame e del Bronzo lungo un periodo che arriva fino al primo millennio a.C.
Trovarono le rocce lisce, lasciate dalle precedenti ere geologiche e le considerarono adatte per incidervi gli ideogrammi, la loro scrittura fatta di idee e concetti, più che di vere e proprie parole.
Il parco preistorico di Capo di Ponte si estende su un promontorio collinare, in mezzo ai boschi e circondato da montagne che toccano i 2.500 mt. Negli equinozi di primavera e di autunno, i raggi solari dietro al Pizzo Badile e al Monte Concarena che si innalzano davanti al parco, creano all'alba e al tramonto, un effetto magico con il quale sembrano proiettare nel cielo le sagome delle due montagne Anche gli antichi Camuni ne sarebbero restati affascinati e, forse, anche per questo scelsero di insediarsi proprio lì.
Autore: Luciana Cattaneo