A Chiusi, sulle orme degli antichi Etruschi
Una città nella città, si potrebbe definire Chiusi, con la sua parte sotterranea costruita dagli Etruschi che vede nel “Labirinto di Porsenna” la testimonianza più enigmatica.
Una rete di stretti passaggi e cisterne che costituiscono l'acquedotto realizzato dagli antichi abitanti in questa cittadina in provincia di Siena con cui i Romani, intorno al 6° secolo a.C. dovettero fare i conti, soprattutto nella figura di Re Porsenna.
Il sovrano, racconta la leggenda, fu sepolto insieme ad un grande tesoro costituito da un carro, alcuni cavalli, un sarcofago e una chioccia con 5.000 pulcini, tutto in oro, di cui però non si è trovata mai traccia.
Restano i passaggi sotterranei e il loro mondo misterioso che furono, appunto, associati alla figura del grande regnante, realizzati più probabilmente con la funzione di convogliare le acque più che con quella di custodire il prezioso corredo funebre.
Al labirinto si può accedere dal Museo della Cattedrale di San Secondiano, il Duomo di Chiusi, sotto al quale si dirama il percorso sotterraneo. Molte altre tracce etrusche sono presenti in città, come quelle esposte al Museo Etrusco e nelle campagne circostanti con il ritrovamento di diverse tombe.
Tra gli edifici religiosi, spicca proprio il Duomo che rappresenta la chiesa più antica di tutta la regione Toscana, splendido modello di chiesa paleocristiana anche se rimaneggiata e dotata di una torre campanaria medievale.
Autore: Luciana Cattaneo