S.Marco dei Cavoti, gustoso borgo dell'Appennino campano.
Dall’alto del paese lo sguardo spazia sulla vasta zona collinare ai piedi dell’Appennino che circonda San Marco dei Cavoti, a 35 km da Benevento. Il paese conta meno di 4.000 abitanti, ma le sue strade si riempiono di visitatori e aria di festa in svariate occasioni durante l’arco dell’anno. Per iniziare da quella che è la vocazione dolciaria, per la quale il paese è famoso, ci si può recare proprio verso la fine dell’anno.
Dalla festa dell’Immacolata ai giorni precedenti il Natale, le vie del paese diventano infatti la passerella della festa dedicata al prodotto più tipico e squisito di San Marco dei Cavoti: il torrone, tanto da meritarsi l’appellativo di “paese del torrone”. L’antica produzione artigianale del torrone affonda le sue origini alla fine dell’800 e, insieme ad alcune varianti che si sono avvicendate nel tempo come il più recente croccantino, resta l’attrattiva principale per i turisti gastronomici che non mancano di gustarli insieme ad un buon caffè o una tazza di tè.
Altri prodotti tipici possono essere gustati in agosto quando ha luogo la Festa dell’emigrante e, nello stesso periodo, un folto pubblico partecipa anche alla sfilata di carri artistici. Insomma, un piccolo paese, ma molto vivace nelle sue iniziative sociali, di festa e culturali. Il paese conserva un centro storico rimasto pressoché immutato e, oltre al palato, può soddisfare anche la curiosità storica e paesaggistica.
Di storia ne ha da raccontare, da quando fu fondato nella sua sede attuale a metà del 1300, dopo che il terremoto aveva distrutto il nucleo originario.
La particolarità della sua storia sta nel fatto che a farlo rinascere furono gli Angioini esportando a S. Marco un angolo di Francia, più precisamente alcuni abitanti della cittadina di Gap nel cuore della Provenza che, con le loro competenze artigianali piuttosto che militari e contadine contribuirono a far rinascere l’abitato. Restano a testimonianza del passato provenzale di questo borgo il nome di "gavots", gli abitanti di Gap, modificato poi in Cavoti e la Torre dei Provenzali.
Insieme ad alcuni palazzi nobiliari come Palazzo Jelardi, Palazzo Marchesale , alcune chiese che conservano notevoli opere di arte sacra e il museo dell’orologio da torre, unico nel suo genere, la dolce fama di San Marco dei Cavoti si completa e merita di essere apprezzata nella sua totalità.
Autore: Luciana Cattaneo