Viaggio a Dahlak Kebir
Non puoi dire d’aver realmente visitato il Mar Rosso senza aver trascorso almeno una settimana a Dahlak Kebir, la più grande e nota fra le isole Dahlak, basti pensare che la superfice terrestre dell’isola da sola è la somma di tutte le 208 isole restanti che formano il favoloso e amatissimo arcipelago.
Raggiunta l’isola si potranno visitare ben 9 insediamenti, alcuni particolarmente suggestivi, abitati fin da 2000 anni fa.
Per quanto oggi i villaggi siano abitati quasi esclusivamente da pescatori, facilmente si potrà ripercorrere la storia dell’isola, ricca di ricordi antichi che raccontano del periodo durante il quale Dahlak Kebir era centro economico fra i principali di tutto il Medio Oriente.
Simpatici e ospitali i pescatori consentiranno al turista di godere delle freschissime prelibatezze di mare. Fra le sfizierie che davvero non si possono perdere ricordiamo i cetriolini di mare e le pinne di squalo.
Ma naturalmente l’isola è anche e soprattutto mare, costa e fondali favolosi ai quali il Mar Rosso ha ormai abituato i proprio estimatori. La sabbia e la terra di un caratteristico color rosso entra in piacevole contrasto cromatico con il cielo e con l’acqua cristallina e la voglia di esplorare il sottofondo marino con tanto di maschera, pinna e boccaglio non è certo da combattere. I più esperti potranno immergersi grazie al supporto di bombole e in compagnia di guide locali scoprendo pesci coloratissimi, una barriera corallina intatta e favolosi relitti di navi impiegate durante i conflitti mondiali.
Come accennato in precedenza meritano anche le escursioni archeologiche e paesaggistiche: nella zona meridionale dell’isola si possono ad esempio ammirare i resti della città più antica presente in tutta l’Eritrea, datata X secolo. La città era impreziosita dalla presenza di ben 360 cisterne sotterranee scavate nel prezioso corallo. Bella anche la vicina necropoli con suggestive iscrizioni in antico cufico.
Se l’idea di visitare Dahlak Kebir vi stuzzica ricordate che la stagione migliore è sicuramente l’inverno, mentre se non soffrite il caldo e avete il pallino delle immersioni, l’estate è la più congegnale alle vostre necessità.
Autore: Claudia Zedda