Immersione tra le acque e le rocce di Capo Testa in Sardegna
Nella parte più settentrionale della Sardegna, il piccolo promontorio roccioso di Capo Testa rappresenta un affascinante gruppo scultoreo naturale, circondato da incantevoli calette e dal mare limpidissimo. Ognuno può riconoscere nelle rocce bianche di granito sagomate dal vento, dall’acqua e dalla salsedine le figure più diverse, da quelle animali alle sembianze di un volto e molte altre ancora.
Le rocce trasformatesi nel tempo sembrano perdere la loro caratteristica durezza come se fossero state plasmate da mani gigantesche. Sul motivo per cui questo prolungamento roccioso situato proprio davanti a Santa Teresa di Gallura sia stato chiamato Capo Testa, due sono le versioni che vanno per la maggiore. Secondo un’interpretazione, il promontorio richiama la forma di una testa umana, ma un’altra versione più attendibile sottolinea la posizione geografica di questo lembo di terra che ha sempre rappresentato un punto di arrivo e di partenza di tutte le strade che percorrevano la Sardegna da nord a sud e viceversa.
Esattamente per questo motivo, Capo Testa ha rivestito un importante ruolo nel passato, da quando i Romani vi fondarono la città di Tibula, abitata dall’antica popolazione dei Tibulazzi. Alcuni reperti di quell’epoca sono ancora visibili e altri si trovano semi sommersi nel mare immediatamente antistante. Altri ancora sono conservati a Sassari, presso il Museo Archeologico. A Cala Grande, meglio nota come la Valle della Luna si recavano i Romani prima e i Pisani più tardi, per estrarre il granito utilizzato anche per la realizzazione di monumenti famosi come il Pantheon di Roma, il Battistero e il Duomo di Pisa.
Nei pressi della spiaggetta di Capicciolu, le acque basse mostrano in superficie le colonne romane e i resti dell’attività commerciale che vi si svolgeva per trasportare il granito nel Mediterraneo. Oggi, nelle acque di Capo Testa ci si immerge per apprezzare la limpidezza di un mare circondato dalle rocce e dalle dolci colline che si incontrano arrivandoci, in una regione che come poche altre offre la possibilità di immergersi in acque ricche di storia, oltre che di bellezza naturale.
Prima foto in alto: fonte Wikipedia - autore Tobias Helfrich
Seconda foto in alto: fonte Wikipedia - autore Patano
Autore: Luciana Cattaneo