Aci Trezza, la magica atmosfera di un tempo

e solo per il collegamento con “I Malavoglia”. Davvero incantevole è la passeggiata sul lungomare, dove di tanto in tanto affondano nelle acque dei pontili in legno, sferzati dalle onde nei giorni di tempesta; da questi pontili i pescatori trascorrono ore e ore con la canna da pesca in mano, come parecchi decenni fa. Dalle balaustre sul lungomare si possono scorgere i caratteristici faraglioni, dal tipico colore grigiastro che riconduce alle loro origini vulcaniche. E’ stato bellissimo circumnavigare questi massi, traghettati a bordo di una delle barche assai simili a quelle che si usavano nei primi del Novecento. Mentre un caldo sole ci abbronzava, il barcaiolo ci ha raccontato, come un cantastorie, una miriade di leggende di antica tradizione, suggerite, per lo più, proprio dalle forme strane dei faraglioni, che emergono dalle acque, fieri delle leggende secolari che sono state narrate su di loro (sono presenti addirittura in capolavori della letteratura che si perdono nella notte dei tempi, non a caso quella zona è nota anche come “Riserva dei Ciclopi”). Durante questa breve traversata, ci siamo fatti lasciare, per fare un bagno fantastico, sugli scogli adiacenti alla caratteristica “casetta rosa”, costruita su un’isoletta davanti al porto (si è meritata parecchie foto … date un’occhiata). Siamo riusciti a “immortalare” anche una formazione corallina, di colore arancione-carota. A proposito di fotografie, è venuta insperatamente bene anche quella che ritrae una medusa gigante; il barcaiolo ci ha detto che ce ne sono anche di molto più grandi e che, comunque, quella specie non è urticante … beh, noi gli abbiamo creduto sulla parola, senza volerla toccare!...

Autore: vale78  - Viaggio del 09/2006


















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