Castelluccio, momenti di pura contemplazione

lto in un manto che pare rispecchiare le tonalità cerulee, quasi fosse la distesa di un laghetto di montagna. Magico, poi, è il “colpo d’occhio” che si ha, durante l’infiorata, se, stando in piedi, cominci a girare su te stesso e a guardarti tutt’intorno: ovunque ti giri vedi fiori dai mille toni variopinti e sfumature che, delicate come petali, si dissolvono nelle sinuose curve delle dolci colline del pianoro di Castelluccio. E’ un arcobaleno di colori, che vibrano non appena vengono baciati dai raggi solari, quasi questi potessero alitare lo spirito del ritorno alla vita, dopo il gelo dell’inverno. Ed ecco qua e là chiazze di papaveri rossi e balle di fieno, che spiccano sul giallo o sul verde, per poi la sciar posto a una distesa di grano maturo, spighe d’oro che ondeggiano accarezzate dal soffio del vento, il cui dolce eco si spande nella conca, protetta dalle colline.
Passeggiando, poi, mentre su un’altura domina il paesello di Castelluccio, arrampicandomi su un pendio via via più ripido ho raggiunto il famoso boschetto, il cui profilo ricorda la sagoma dello Stivale, la nostra Italia.
Vorrei dirvi con esattezza per quale domenica programmare la vostra gita in modo da godere a pieno dello spettacolo dell’infiorata, ma solo Madre Natura conosce i ritmi e i cicli di queste terre. In genere il “top” per contemplare le distese variopinte di fiori e grano si ha tra maggio e giugno ma dipende dal clima che si è avuto durante l’inverno e durante i primi mesi di primavera. Vi posso svelare, però, un “trucchetto”: chiamate pochi giorni prima un ristoratore della zona e chiedete se è già in atto l’infiorata o se conviene attendere ancora, magari fino al weekend successivo.

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Autore: Anna  - Viaggio del 06/2006


















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