Nel maggio 2006, dopo aver sostenuto uno stressantissimo esame, ho deciso di concedermi, insieme alla mia famiglia, un meritato break. Abbiamo scelto la Sicilia. Anche per venire incontro alle esigenze degli altri compagni di viaggio, al nostro mini tour siciliano non abbiamo fatto mancare delle (purtroppo) brevi ma intense tappe in alcune grandi città dell’isola. Meta delle nostre escursioni sono state Palermo (il centro è ricchissimo di Chiese e palazzi di elevato valore artistico, così come il famoso teatro) e Agrigento (non avevo mai vissuto una “catapulta” all’indietro nel tempo prima dell’anno zero come la visita alla Valle dei Templi). L’ultima giornata, però, è stata quella che mi è piaciuta di più: la provincia di Siracusa. La mattina abbiamo visitato questo splendido capoluogo che ha saputo coniugare in modo davvero apprezzabile i ritmi accelerati e le esigenze di dinamismo di una città popolosa e moderna (non mancano negozi specializzati, servizi e, nelle zone periferiche, imprese industriali) con la bellezza di veri e propri tesori dell’arte: basti pensare al parco archeologico della neapolis, alla fontana Aretusa, all’Isola di Ortigia e al Duomo.
Nel primo pomeriggio, poi, pur rimanendo nel Siracusano, ci siamo diretti verso quello che era il mio obiettivo maggiore: la riserva naturale del Vendicari, un’oasi situata lungo la strada statale che conduce da Noto (una delle c.d. “capitali del Barocco”, che avrebbe sicuramente meritato una visita … sarà per la prossima volta!) a Pachino. Noi siamo entrati per l’ingresso principale, quello posto al centro, anche se ho letto che ne esistono anche uno dalla parte meridionale e uno dalla parte settentrionale. Nonostante questa scelta sia stata solo casuale, ci ha permesso di essere accompagnati da un giovane e assai preparato guardiaparco dell'Ente Fauna Siciliana, che ci ha spiegato molte peculiarità della zona.
L’area protetta si presenta come una vasta pianura che costeggia il mare, dove si alternano dune, coste rocciose e calette, dove le brevi spiagge sembrano messe lì per concedere soste “a pelo d’acqua” al visitatore accaldato. La nostra guida ci ha detto che la riserva presenta tre pantani, detti “Pantano Piccolo” “Pantano Grande” e “Roveto”), poco distanti tra loro. Data la stagione e le piogge poco abbondanti di quel periodo, però, quello maggiore per estensione, Pantano Roveto, era prosciugato. L’aspetto più interessante, comunque, è sicuramente la ricchezza del paesaggio dal punto di vista della fauna e della flora. Sotto il primo profilo, Vendicari è una delle mete preferite da una varietà impressionante di uccelli, che, principalmente nel mese di dicembre, la usano come sosta nei loro viaggi migratori verso il continente africano. Nel vedere condividere con tanta pace e armonia quegli spazi suggestivi da pa...
Autore: gidi - Viaggio del 05/2006