Berlino non poteva che essere la nostra metà, visto che in quella città, a distanza di qualche giorno ci sarebbe stata “una partita”. Questa partita era la finale dei mondiali di calcio e una delle finaliste era proprio l’Italia contro la Francia.
Quindi direzione Berlino!
Partenza il 5 luglio da Roma. Arrivati nella capitale tedesca, ci siamo sistemati in un albergo che avevamo prenotato prima della finale, nella speranza che l’Italia arrivasse fino in fondo. E così era stato. Berlino era piena di turisti, in quel periodo e in fondo non poteva che essere così: era il centro del “culto” del calcio, il centro del mondo.
Centinaia di milioni di spettatori avrebbero visto quella finale, tutto il mondo. Noi non avevamo acquistato il biglietto, avremmo voluto, ma era praticamente impossibile trovare dei biglietti di una finale mondiale. Per cui ci saremmo accontentati di esserci, di essere a Berlino.
Nei giorni che hanno preceduti la finale abbiamo deciso di goderci la città e così abbiamo fatto i turisti a tutti gli effetti.
Come prima tappa abbiamo visitato la cupola del Reichstag, la sede del Parlamento tedesco, Bundestag.
Quella città ha sempre avuto un ruolo chiave nella storia geopolitica mondiale e infatti, a sud del parlamento, abbiamo visitato la famosa Porta di Brandeburgo, il simbolo della divisione di Berlino dopo la seconda guerra mondiale e che solo dopo la fine della guerra fredda rimane il simbolo architettonico e storico della riunificazione della Germania. È stato emozionante entrare nella sala del silenzio, una sala in cui ci si può raccogliere in meditazione. Ho avutola possibilità di riflettere su quello che era sempre stato e cioè “sull’eterno ritorno” delle azioni dell’uomo, la smania di potere associata alla guerra come strumento della realizzazione di questi progetti di violenza. Riflettere proprio li, dove la storia aveva lasciato il segno in maniera negativa, è stato davvero emozionate e commovente.
Subito dopo la visita della Porta di Brandeburgo, ci hanno consigliato di visitare il monumento sull’olocausto, (il cui nome tedesco è davvero impronunciabile, figuriamoci se riesco a scriverlo!).
Il monumento è molto grande, quasi delle dimensioni di un campo da calcio ed è fatto da blocchi di cemento di cemento che formano un labirinto.
Solitamente cercavamo di fare pasti molto veloci per far sì che tutta l’intera giornata fosse dedicata alla visita dei principali punti di interesse turistico. Infatti, in quei pochi giorni in cui ci siamo fermati a Berlino, abbiamo visitato inoltre la piazza di Gendarmenmarkt, una delle più belle piazza della capitale tedesca e, per concludere il nostro giro turistico, prima di trasformarci in turisti-tifosi, abbiamo visitato il museo antico di Berlino, famoso per il busto di Nefertiti.
E poi è arrivato il giorno della finale… il resto lo conoscete!
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Autore: Mena&Alberto