Venezia è un sogno ma non un desiderio. È proprio quello che ti apparirebbe se dovessi sognare una città , metà terra metà acqua…
Un giorno ho sognato davvero di andarci e non in un periodo qualunque di ordinaria normalità , ma durante il carnevale, praticamente, quando Venezia è il centro del mondo, o quasi. Sicuramente per me Venezia, in quei giorni, è stata il centro del mondo.
Quel viaggio è stata un’avventura, quasi mistica, un viaggio dell’anima, all’interno di una città immersa tra le nuvole e il sole, dove ti sembra di vivere una favola in ogni momento.
Abbiamo deciso che quel Carnevale avrebbe avuto un senso e quel senso aveva il nome di Venezia!
Siamo partite da Milano e dopo ore di viaggio eravamo arrivate.
La città era già immersa nei festeggiamenti. C’erano maschere meravigliose, d’epoca e non, dappertutto che avevano letteralmente inondato la città . Colori, sorrisi, emozioni, sguardi rubati dietro le maschere e tanta serenità , come forse poche volte nella mia vita l’avevo vissuta!
Piazza San Marco, la piazza che per antonomasia è il simbolo di Venezia, era un tripudio di maschere di ogni tipo. Nei tavolini dei bar di ogni viuzza della città veneta, molte delle maschere che animavano quella festa si riposavano, prendendo un aperitivo, concedendo foto ai turisti.
Sembrava, addirittura, che anche le gondole sorridessero per la contentezza di quei festeggiamenti e noi ci sentivamo parte di quella felicità . C’erano anche delle simpatiche e insolite carte da gioco che, invece di stare su un panno verde o tra le mani di qualche giocatore incallito, si muovevano per le strade della città . Era uno spettacolo che poteva essere offerto solo da Venezia e noi non volevamo più uscire dalla sala che proiettava questo film-realtà . Lungo una via, una maschera, suonava il violino.
Quel suono soave si mescolava al nostro sogno, che tristemente stava per terminare. Un carnevale che dura per sempre. Dura tuttora nei miei ricordi.
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Autore: Lulù81