di contemplazione: mi ero talmente concentrata e incantata a guardare le volte scolpite che sovrastavano il mio capo, che, a un certo punto, mi girava quasi la testa. Per non parlare della magnificenza dei locali dell'Appartamento Ducale … E pensare che, per i dogi del Settecento, immagino fosse diventato ormai scontato vivere ogni giorno “sotto questo tetto”! Per loro, l’alternativa alla vita in quei lussuosi saloni era il lavoro nelle stanze istituzionali, dove venivano prese decisioni che hanno condizionato fortemente non solo la vita dei Veneziani e l’assetto di tutta la laguna veneta, ma perfino il corso della storia, riempiendo pagine e pagine dei libri che si studiano ancora ai tempi nostri tra i banchi di scuola e non solo! Un’osservazione: devo dire che io ci lavorerei volentieri in quelle meravigliose sale, con troni scolpiti in legno, drappi di stoffe preziose e, soprattutto, spazi talmente ampi da farti sentire quasi perso. In stanze come la Sala del Gran Consiglio sembrava di stare in un’elegante piazza al coperto gremita di turisti.
Ma il Palazzo Ducale non presenta solo la vita degli uomini di potere e dei fasti in cui la corte conduceva un’esistenza circondata di agi e lusso: una parte del percorso è dedicata alle prigioni. Non dimenticherò mai quella specie di loculi senza né luce né aria né un minimo di dignità umana, dove per anni e anni, magari fino alla morte, erano costretti a restare coloro che avevano commesso dei crimini o, più semplicemente, avevano “pestato i calli” al regime del Duca!
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Autore: Viky85 - Viaggio del 04/2007