Lipari, la più grande delle isole Eolie porta ancora le testimonianze delle dominazioni normanne e spagnole: le mura del Castello spagnolo che la fortificavano nel XVI secolo, e la cattedrale di San Bartolomeno, eretta da Ruggero il Normanno nell’XI secolo.
La chiesa fu distrutta dal pirata Barbarossa, poi ricostruita in forme barocche dagli spagnoli. Per questo motivo l’interno della Cattedrale è barocco, a tre navate, con volte a crociera ricoperte di affreschi del Settecento che raffigurano Storie dell'Antico Testamento. Sull'altare è posta la statua settecentesca in argento di San Bartolomeo, a cui la cattedrale è dedicata. In un singolo edificio dunque vi sono rappresentati, sia pure in modo frammentario, duemila anni di storia, dalle pietre dell'antica Lipara greca ai resti dell'edificio normanno fino al campanile barocco.
Di fronte alla Chiesa dell'Immacolata, vi è tutta la zona archeologica ed è qui che si ha la testimonianza tangibile di quanto la civiltà eoliana sia iniziata prima di ogni altra cultura meridionale. Gli scavi archeologici hanno evidenziato ben cinque livelli di vita dell'area del Castello di cui quattro riferibili all'Età del Bronzo e del Ferro e una riferibile all'epoca greco-romana.
Lipari può annoverare anche le Terme di San Calogero, costruite nel 1867 ed ancora utilizzate per fanghi e bagni nella cura di gotta e reumatismi.
L’isola di Vulcano è costituita da tre vulcani, di cui il più antico è inattivo, mentre il Gran Cratere è tutt’ora attivo ed attualmente pericoloso. Nell’antichità, questa isola delle Eolie era ritenuta la sede del dio Vulcano, per via delle spaventose eruzioni ed i terremoti di cui era teatro.
La salita al Gran Cratere, dura poco meno di un'ora: infatti il cratere è soltanto a 390 metri di altitudine. Malgrado la presenza del vulcano, l’isola ha un passato di sfruttamento minerario che prende inizio dai tempi dei romani.
Il turismo diretto alle isole Eolie quindi può offrire l’esperienza della salita al cratere di Vulcano, doop essere attraccati al Porto di Levante, si possono visitare le nere spiagge dell’isola e la lussureggiante vegetazione, con la fertilità del suolo che favorisce agricoltura e pastorizia.
Salina per grandezza è la seconda tra le isole Eolie, ed è formata anch’essa da rilievi di origine vulcanica, separati da una valle. Le sorgenti di acqua dolce dell’isola hanno consentito il suo sviluppo agricolo, nei suoi colli irrigati, coltivati a vigneti, viene prodotta tutt’oggi la Malvasia.
Anche Salina, come le altre Isole Eolie, fu abitata sin dall'età del Bronzo e poi in età classica.
Oggi Salina è abitata da 2500 persone, ma in passato la popolazione raggiunse i 12.000 abitanti, grazie alla viticultura. Malgrado ciò, i centri abitati sono tre: Santa Marina, Malfa e Leni prevalentemente agricoli A Salina sorge il Santuario della Madonna del Terzito, centro spirituale delle isole Eolie, e meta di pellegrinaggi. Non solo i pellegrini visitano Salina, ma sono molti i turisti attratti dalle sue belle spiagge.
Panarea è forse la destinazione preferita tra le isole Eolile, da chi aspira ad una vacanza di sole e mare. Le molte isolette che la circondano, formano un piccolo arcipelago. Le acque di Panarea sono una piscina naturale verde e turchese.
Anche Stromboli è un’isola vulcanica, ed il suo vulcano è attivo, ed annovera una pericolosa eruzione anche nei primi mesi del 2007.
Filicudi ed Alicudi sono altre isole Eolie, scarsamente abitate, ma anch’esse dotate di importanti reperti archeologici.
Alicudi, la più lontana delle isole Eolie, con la sua forma conica di vulcano (fortunatamente oggi spento), offre un turismo “minimale”, senza le comodità moderne, che la distingue dalle contaminazioni dovute alla modernità ed alla massificazione del tursimo.