Siete stanchi del lungo inverno, sentite la fatica dei pomeriggi uggiosi e stressanti in ufficio, in fabbrica o sommersi dalle faccende domestiche e dalle ansie quotidiane? Niente paura, ho io la ricetta.
Concedetevi qualche ora in un parco o in un qualunque angolo della vostra città lontano da traffico e smog, fate una bella passeggiata, poi fermatevi nel punto più bello e seguite le mie indicazioni. Chiudete gli occhi, fate un bel respiro profondo, assaporate quel lieve profumo di fiori e aromi primaverili e ascoltate il canto dei passerotti; poi spalancate lo sguardo verso il cielo, lasciatevi andare nel seguire i volteggi aerei di rondini o stornelli … e vedrete che lo stress volerà lontano!
Come? Avete solo pochi minuti e neanche una finestra con un belvedere di fronte?! Allora vi dovrete accontentare di sognare insieme a me, sulla dolce scia dei ricordi di una domenica di fine Maggio trascorsa nella Piana di Castelluccio e dintorni. Si tratta di una zona famosa principalmente per le coltivazioni di pregiata lenticchia, ma che merita quantomeno una visita, oltre che per i paesaggi che sto per descrivervi, anche per il fascino unico di alcuni paesi umbri, veramente graziosi e dalle tradizioni millenarie, che circondano Castelluccio. Basti pensare a Norcia, un gioiellino che pare perdersi nel tempo, dove le viuzze ricche di antiche botteghe artigiane espongono prodotti tipici lavorati con tecniche tramandate di generazione in generazione. Per i golosi come me, caratteristici, in particolare, sono alcuni tipi di pasta, di biscotti, di cioccolato e, soprattutto, di salumi (tra cui una specie di salame noto come “coioni di mulo” … ebbene sì!). E’ davvero spassoso vagare da un negozietto ad un altro, accolti da cordiali venditori che vi fanno assaggiare chi un pezzetto di salame, chi un dolcetto tipico.
Ma proseguiamo nel racconto, per arrivare al momento più bello della giornata: il pomeriggio indimenticabile che mi hanno regalato i paesaggi sterminati e quasi surreali dell’infiorata nella Piana di Castelluccio, meta, tra l’altro, di moltissimi fotografi; questi ultimi, infatti, ogni anno partono per vere e proprie “spedizioni” in questi luoghi che, pur essendo apprezzabili in ogni stagione, raggiungono picchi di bellezza davvero unici solo per pochissime settimane all’anno, quelle dell’infiorata, appunto.
Se date un’occhiata alle fotografie che ho scattato proprio in quel giorno e vi concentrate per un attimo a immaginare le sensazioni che posso aver provato, secondo me vi verrà una gran voglia di vivere questa vera e propria “esperienza dei sensi”.
Sono stata almeno un’ora sdraiata nell’erba fresca e tenera di primavera, con il viso che affondava in un tappeto di graziosi fiorellini d’un celeste intenso: è strana l’impressione che puoi percepire guardando da supini il cielo azzurro, mentre ti senti avvo...
Autore: Anna - Viaggio del 06/2006