Per questo ponte pasquale, io e la mia famiglia avevamo una gran voglia di trascorrere almeno un paio di giorni all’insegna del relax, della vita all’aria aperta, dei ritmi tranquilli, del mangiare sano, dell’armonia con la natura che, piano piano, apre le porte alla primavera. Abbiamo deciso, così, di allontanarci dal traffico di Bologna e, invece, di “ripiegare” sui soliti “Giardini Margherita” (carini, sì, ma a un passo dal caos e … quanto smog inalato per aspettare il tanto sospirato autobus che mi ci porta!) ci siamo ricordati con immenso affetto di una città nel cuore delle Marche, l’apice della riviera, nota non a caso, come “Riviera delle Palme”: San Benedetto del Tronto.
Per oltre dieci anni i miei genitori affittavano ogni estate un appartamentino nella c.d. zona “Ascolani”, al confine con Grottammare, una cittadina molto più piccola di San Benedetto, ma particolarmente adatta a chi vuole completamente “staccare la spina” e non desidera quel moderato e sano movimento anche notturno che attira noi giovani, almeno d’estate! Io ho dei ricordi lontani ma tutt’altro che sfocati di quelle lunghe vacanze (magari a potersele permettere anche oggi … beati gli anni ‘80!). Era davvero fantastico costruire castelli di sabbia a pelo dell’acqua: sembra una banalità, ma la sabbia di San Benedetto del Tronto, oltre ad aver un meraviglioso color bronzo – dorato, ha una finezza e una consistenza quasi impalpabile che raramente si incontrano. Una volta io e papà abbiamo perfino vinto un premio nella tradizionale gara delle sculture di sabbia, che appassiona ogni agosto non solo i molti partecipanti, ma anche le migliaia di curiosi che, passeggiando sulla battigia, manifestano i loro apprezzamenti per le opere dell’ingegno e della fantasia.
E così ho trascorso dei giorni in cui mi sembrava di vivere a cavallo tra presente e passato, provando un’inspiegabile euforia di bambino. Che senso di profonda pace e allegria sfrecciare lungo la pista ciclabile che costeggia per chilometri e chilometri la riviera, seguendo la scia di centinaia di palme, tra le più alte d’Italia, che si alternano, in una danza di colori, agli oleandri in fiore. Mentre pedalavo mi arrivava la musica dei juke box di qualche stabilimento balneare che, approfittando dei primi tepori di marzo, aveva già “aperto i battenti”. In soli dieci-quindici minuti di bicicletta poi, ho scoperto una graditissima e inaspettata novità: all’altezza di ogni spiaggia libera, nella frazione “Porto d’Ascoli” (nella zona nord del Comune di San Benedetto), sono state ricreate delle aree attrezzate direttamente sul marciapiede che conduce alla spiaggia e perfino sul litorale stesso. Ho chiesto al titolare di uno stabilimento e mi ha detto che negli ultimi anni l’Amministrazione comunale sta allestendo delle “oasi” tematiche. Si tratta di zone non molto estese ma di grande bellezza e particolarità: tra le molte, mi hanno c...
Autore: aleale - Viaggio del 05/2008